BENVENUTI AL CIRCO DELLA BUONA SCUOLA DOVE IL DISSENSO E’ PROIBITO

Sono appena tornata dal Miur, dove si è celebrata la “rendicontazione” dei numeri e risultati della consultazione sul documento “La Buona Scuola” del governo Renzi.

Come è già capitato diverse volte durante il periodo del sedicente “ascolto”, i docenti del comitato per la Riproposizione della Lip e gli Autoconvocati delle Scuole di Roma e del Lazio non sono stati né ascoltati e non è neppure stato concesso loro di entrare ad assistere allo “spettacolo”. Che, come ha riferito chi ha avuto la fortuna di entrare, non ha deluso le aspettative: una tradizionale parata di “buone pratiche”, organizzate da scuole compiacenti o ingenue. Personaggi pubblici al servizio della riuscita mediatica del circo allestito per riproporre un’immagine che non corrisponde alla realtà dei fatti.

Il ministro Giannini – contraddicendo peraltro il giovane capo, che sabato scorso al Nazareno, in occasione dell’incontro che il PD ha organizzato per celebrare i fasti della Buona Scuola, aveva ammesso il fallimento dell’operazione, rimandando di due mesi la realizzazione del piano e citando le delibere dei collegi dei docenti che avevano rappresentato in maniera chiara lo scarso gradimento della proposta governativa – ha annunciato che la consultazione “è un grande successo; la più grande consultazione di sempre in Europa”. E’ falso.

Non starò qui a confutare il trionfalismo volgare e propagandistico del ministro. Mi limito ad osservare che – insieme a noi docenti – sono stati respinti alcuni studenti del liceo Avogadro di Roma. Nella strana idea che questo Governo ha della partecipazione, si scoraggiano ragazzi che, con grande spirito democratico e collaborativo, hanno risposto – proponendo un proprio documento – al documento di Renzi. Pacificamente e con impegno e studio, esattamente come abbiamo fatto noi, durante tutto il periodo della consultazione. Ed è questa l’immagine che si restituisce ai giovani in un mondo in cui la politica sta offrendo uno spettacolo che – non lo avremmo mai pensato – ricorda i tempi più bui del peggior Berlusconi. Alla nostra richiesta di entrare per portare le delibere dei collegi docente, ci è stato dapprima detto che l’entrata necessitava di un accredito. Ma, come è facile constatare, nell’informativa dell’evento a tale accredito non si fa minimamente riferimento.

Ci è poi stato detto che occorreva un invito. Pertanto tutti i partecipanti sono stati preventivamente invitati. Con quali criteri? Secondo quale logica? A queste domande non è stata fornita alcuna risposta.

L’unico criterio evidente è stato, ancora una volta, la necessità di tener fuori il dissenso dalla fase del cosiddetto “ascolto”. Ancora una volta, docenti e studenti – con 200 mozioni e delibere di collegi docenti in mano, tutte contrarie al piano La Buona Scuola – non sono stati ricevuti nel/dal proprio ministero.

Poiché oramai abbiamo compreso esattamente quali siano le effettive intenzioni di questo Governo, che basa sulla manipolazione delle parole una parte rilevante della propria azione politica, abbiamo deciso di portare a conoscenza comunque le mozioni delle scuole a chi avrebbe non solo il dovere, ma anche l’interesse di leggerle.

- Questo è il testo mandato dal Comitato a sostegno della Lip alla Posta certificata di tutti i Dirigenti degli USR delle varie regioni italiane (con in più l’allegato delle delibere delle istituzioni scolastiche della singola regione)

Gentile Dirigente,

trasmettiamo l’elenco delle delibere sulla “Buona scuola” che abbiamo raccolto dal 15 ottobre in poi, nel rispetto di quanto richiesto e previsto dalla Nota del 3 ottobre 2014 e dal Piano “La Buona Scuola” del Governo.

In allegato troverá un file (“elenco mozioni Italia”) con l’elenco di tutte le delibere raccolte (con l’indicazione se esse sono state votate all’unanimità o a maggioranza, quali contengano il richiamo alla Lip – Legge popolare “per una Buona Scuola per la repubblica” ed il link per la lettura integrale del singolo testo) ed un “documento di sintesi” sulle evidenze evinte dalla mozioni.

Infine uno specifico file contente l’indicazione delle delibere relative alla sua Regione.

Rimaniamo in attesa – in ossequio ai criteri di trasparenza – di veder pubblicati sul sito dell’USR i risultati che le stiamo comunicando.

Buona lettura e buon lavoro

Il Comitato a sostegno della Legge popolare “per una Buona per la Repubblica” e gli Autoconvocati delle scuole di Roma

- Questo invece è il testo mandato
- al premier Renzi,
- al ministro Giannini,
- ai sottosegretari,
- ai capi di Gabinetto
- all’on. Puglisi

A: presidente@pec.governo.it;

segr.tecnicaministro@istruzione.it;

segreteria.faraone@istruzione.it;

segreteria.toccafondi@istruzione.it

CC: segreteria.cdg@istruzione.it;

segr.dip.istruzione@istruzione.it;

francesca.puglisi@senato.it

Egregio Presidente del Consiglio (Ministro della P.I.; sottosegretari alla P.I.),

Lei ha più volte affermato di essere interessato alla più ampia partecipazione sul documento “Buona Scuola”, sollecitando espressamente tutti i Collegi Docenti ad esprimersi nel merito.

Le quasi 200 delibere che troverà in allegato costituiscono una risposta alla sua richiesta di partecipazione: sono solo un campione (che abbiamo raccolto con le nostre scarse forze in un mese di lavoro) e sono tutte particolarmente critiche; molte vedono nella legge 1583 depositata al Senato (e n.2630 alla Camera) una valida alternativa alle proposte del documento “Buona scuola”; non ci è pervenuta alcuna delibera favorevole al documento.

Ci sentiremo particolarmente soddisfatti nel constatare che alla dichiarata volontà di ascolto corrispondono dei fatti; è per questo che le chiediamo, in ossequio ai criteri di trasparenza più volte evocati, di rendere pubblici contenuti ed esiti della nostra rilevazione.

In allegato il file con l’elenco i tutte le delibere raccolte (con l’indicazione se esse sono state votate all’unanimità o a maggioranza, quali contengano il richiamo alla Lip- Legge popolare”per una Buona Scuola per la repubblica” ed il link per la lettura integrale del singolo testo) ed un “documento di sintesi”sulle evidenze evinte dalla mozioni.

Buona lettura e buon lavoro.

Il Comitato a sostegno della Legge popolare “per una Buona per la Repubblica” e gli Autoconvocati delle Scuole di Roma e del Lazio.

- Questo invece è il testo del comunicato stampa inviato ai giornalisti

Ci avevano garantito che ci avrebbero ascoltati e li abbiamo presi in parola. La raccolta delle mozioni dei collegi docenti relativa al documento “La Buona Scuola” di Renzi parte da un’iniziativa del gruppo degli Autoconvocati delle Scuole di Roma e del Lazio e del Comitato per la Riproposizione della Lip a seguito della nota ministeriale del capo dipartimento Chiappetta, che il 3 ottobre – a 20 giorni dall’apertura del sondaggio sul documento di Renzi – chiamava studenti e lavoratori della scuola ad organizzare collegi ed assemblee per discutere della Buona Scuola, dando seguito a quanto esplicitamente richiesto dallo stesso documento del governo.

Dunque, la raccolta è iniziata circa un mese prima della chiusura della consultazione (15 novembre); le delibere sono oggi circa 200. Non una di queste si dichiara a favore della Buona Scuola, circa tre quarti sono state assunte all’unanimità (tenendo conto che i docenti di un collegio sono tra i 70 e i 120), moltissime propongono l’alternativa della Legge di Iniziativa Popolare “Per la Buona Scuola per la Repubblica”, oggi disegno di legge presentato sia alla Camera che al Senato. Non un semplice no, ma una proposta concreta, nata dal basso come legge di iniziativa popolare, che presenta un modello di scuola laica, pluralista, democratica, inclusiva.

I nostri tentativi di consegnare e far protocollare le mozioni si sono scontrati per ben due volte con spiegamenti di forze dell’ordine In tenuta antisommossa, che hanno impedito di essere ricevuti, come avevamo civilmente chiesto.

Il Cineca, che si è occupato del sondaggio online, ha individuato un dispositivo che consente di accedere senza alcun controllo con qualsiasi casella di posta elettronica – anche inventata per l’occasione, con i nomi più improbabili – anche dallo stesso computer: tale evidenza inficia il numero di accessi rivendicati dalle prime dichiarazioni del Governo come significativi rispetto al successo dell’iniziativa. Il sondaggio, inoltre, per sua stessa natura presentava un questionario evidentemente improntato alla rilevazione “guidata” non sull’impianto del documento, ma sul livello di gradimento di alcuni aspetti che esso introduce, senza discuterne minimamente l’introduzione in sé.

Delibere e mozioni dei collegi dei docenti rappresentano – persino dal punto di vista giuridico – un pronunciamento formale ben più significativo di un segno di spunta su un sondaggio online. Dal punto di vista numerico il risultato denunciato dal Miur è irrisorio (per conseguire il quale sono stati mobilitati tutti i siti istituzionali, il monopolio dell’informazione, spot pubblicitari sulle principali reti radio-televisive, dibattiti pubblici a senso unico, tenuti anche nelle istituzioni scolastiche), considerando che ci sono 728mila prof che sono indicati nell’organico di fatto, e 101mila insegnanti di sostegno; 2.580.007 sono gli studenti della secondaria di II Grado; complessivamente 7.878.661 è il totale degli studenti italiani, cui corrisponde un numero più o meno doppio dei rispettivi genitori (dati: La Scuola in cifre 2013-14, Servizio Statistico Miur).

Alle kermesse mediatiche e alla creazione del consenso rispondiamo con dati, studio, approfondimento, proposte alternative.

In allegato, pertanto, l’elenco delle mozioni (con l’indicazione se esse sono state votate all’unanimità o a maggioranza, quali contengano il richiamo alla Lip- Legge popolare”per una Buona Scuola per la repubblica” ed il link per la lettura integrale del singolo testo) ed un documento di sintesi sulle evidenze evinte dalla mozioni. Tali materiali sono stati da noi inviati per posta elettronica certificata

- a tutti gli Uffici Scolastici Regionali,
- al presidente del Consiglio,
- al ministro Giannini,
- ai sottosegretari Faraone e Toccafondi,
- al responsabile scuola del PD, Puglisi.

Il Comitato a sostegno della Legge popolare “per una Buona per la Repubblica” e gli Autoconvocati delle Scuole di Roma e del Lazio.

PDF - 136.7 Kb

Scarica il documento di sintesi delle mozioni :

L’augurio è che l’esempio di quanto alle dichiarazioni di “ascolto” non corrispondano comportamenti coerenti spinga alla vigilanza democratica quanti ritengano ancora fondamentale il principio della partecipazione. E che tutto il materiale contenuto in questo post, assieme alla passione, l’impegno, lo studio che alcuni di noi stanno profondendo per ribadire la centralità della scuola della Costituzione contro un progetto di chiara matrice neoliberista possano costituire una spinta per altri docenti e per gli studenti che vogliano partecipare a questa pacifica battaglia. Combattuta con la Costituzione in mano. E con la convinzione che la scuola statale non possa essere altro che lo strumento privilegiato attraverso il quale la Repubblica possa “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

- Marina Boscaino 16 12 2014


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Data ultima modifica: 30 dicembre 2016