19 09 2010 LETTERA APERTA SULLA SCUOLA DI ADRO

LETTERA APERTA AL DOTTOR COLOSIO

A partire da quanto ho maturato nei 5 anni di esperienza e di sensibilità istituzionale con le scuole della Provincia di Milano, mi rivolgo alla sua persona, in quanto Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e dunque rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione sul territorio della Lombardia, nonchè profondo conoscitore della provincia bresciana, proprio perchè l’umiliazione che sta subendo la scuola pubblica ad opera del Sindaco Oscar Lancini del Comune di Adro non può essere semplicemente classificata come espressione del folclore. Non le sarà certamente sfuggita la gravità del fatto: un esposizione del simbolo della Lega Nord riprodotto ossessivamente sulle finestre, agli ingressi, sugli arredi e perfino sui contenitori dell’immondizia. Inoltre la scuola pubblica della Repubblica Italiana, nel 150° Anniversario dell’ Unità d’Italia, è stata intitolata a quel Professore Gianfranco Miglio, che è stato un esplicito sostenitore di un progetto secessionistico teso a dividere il nostro paese. La preoccupazione si è ulteriormente aggravata di fronte al silenzio complice di coloro che avrebbero dovuto rappresentare le istituzioni di questo paese: mi riferisco al silenzio dell’On. Davide Caparini e dell’Assessore Regionale Monica Rizzi, che, nella cerimonia di inaugurazione, non hanno speso una parola per prendere le distanze dall’invasione di simboli della Lega Nord. Nè c’è stata una qualche presa di posizione dell’Ufficio Scolastico Regionale, neanche sul piano culturale. Dato che la scuola di Adro non è la scuola quadri della Lega, ma è una scuola pubblica della Repubblica Italiana, essa sottostà, come tutte le altre scuole, alle leggi di questo Stato e ad una Costituzione Italiana, che ancora è pienamente valida nel nostro paese, così come è stato confermato dal popolo italiano, con il suo esplicito rifiuto alle modifiche costituzionali indirizzate verso la devolution. La scuola della RES PUBLICA ispirata al pluralismo, come lei dovrebbe sapere, non può dunque essere il luogo delle scorribande propagandistiche di un partito. Quei muri, quelle finestre, quegli ingressi, quegli arredi non sono di proprietà di chicchessia, ma sono di esclusiva proprietà di tutti i cittadini "senza distinzione di sesso, di razza, di religione..........." Va rifiutata dunque qualsiasi concezione che intenda trasformare le scuole di Stato in scuole di partito, secondo una concezione totalitaria che si rifà ad uno dei periodi più bui della nostra storia. Pertanto riteniamo che qualsiasi sottovalutazione o tolleranza nei confronti di gravi episodi come quello del Comune di Adro siano da considerarsi come conniventi sul piano culturale, ma anche su quello delle responsabilità giuridiche,soprattutto se espressione dei diversi livelli istituzionali. Pertanto se la presenza dei simboli del Sole delle Alpi in una scuola statale dovesse continuare e non fosse rimossa nel più breve periodo di tempo, riterremmo responsabile il suo Ufficio Regionale cosiccome lo stesso Ministero ed il Governo allo stesso livello di coloro che l’hanno promossa, con tutte le conseguenze giuridiche del caso. Se non ci fossero chiare ed esplicite indicazioni in tal senso, il rivolgersi alla Magistratura sarebbe un atto non solo necessario ma dovuto.

In attesa di una sua pronta risposta, le invio distinti saluti

GIANSANDRO BARZAGHI - già ASSESSORE ALL’ ISTRUZIONE DELLA PROVINCIA DI MILANO

Data ultima modifica: 14 novembre 2011