Togliere il voto nel primo ciclo d’istruzione

"La scuola la vorrei senza pagelle e con tante cordiali chiacchiere con i genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un ragazzo libero, sincero, migliore comunque"

Le parole di Mario Lodi fanno da cornice alla campagna "Togliere il voto" lanciata da dirigenti ed insegnanti della Rete Scuole Senza Zaino. Proponiamo in questa sede il testo della petizione e l’invito a firmarla e a farla firmare (la petizione può essere firmata anche on-line:

https://docs.google.com/forms/d/1aG27F0F04f3oDzjXttX1g5BXx8MzgR0YqidEAw0lyXM/viewform?edit_requested=true

In una scuola che si basa sull’Ospitalità, sulla Responsabilità e sulla Comunità il Voto, inteso come Numero, rappresenta la metafora della negazione di questi Valori. Quando si parla di scuola ospitale, infatti, intendiamo una scuola che accoglie tutte le diversità in una logica di valorizzazione, di inclusione, di ben-essere. Quando introduciamo competizione, tensione verso il risultato, disuguaglianze per gradi di prestazione, classificazioni, divisioni, neghiamo in pratica il diritto delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi al piacere di apprendere, di star bene con gli altri, di imparare ognuno con i propri tempi facendo quel che può. Il voto disturba la crescita, l’autostima, abbassa la considerazione di se stessi e degli altri.

Togliere il voto in questo senso significa sostenere i nostri studenti nei momenti di difficoltà e rimotivarli, attraverso un processo di ricerca di strategie di cooperazione e astensione dal giudicare in base alle prestazioni, fondato sul rispetto della diversità. Per scuola della responsabilità intendiamo una scuola dove gli alunni sono protagonisti nel e del loro apprendimento, che decide con loro i punti di forza e i punti deboli su cui occorre migliorare. Se utilizziamo la valutazione per costringere, intimidire, giudicare, confrontare produciamo e distribuiamo feedback valutativi che sostanzialmente i traducono in giudizi su se stessi e sul loro valore come persone.

Togliere il voto significa sostenere invece la motivazione intrinseca degli studenti attivando le condizioni per il loro senso di controllo e di scelta, per incontrare compiti sfidanti ma non minacciosi, per divenire autonomi nello studio, nei compiti, nella responsabilità scolastica e nell’autovalutazione fin dalle prime classi della scuola primaria. Nella scuola comunità, infine, abbiamo investito sulla collaborazione di docenti, studenti e genitori anche al fine di un processo valutativo il più possibile trasparente, dove obiettivi, modalità, criteri e scale di valutazione sono condivisi da tutti gli attori. Quando questi aspetti non vengono curati possono sorgere contestazioni, giudizi ingiustificati, incomprensioni, divisioni.

Togliere il voto significa riflettere e discutere insieme, accettare i giudizi di valutazione dei propri prodotti e accrescere l’impegno a migliorarli. Così come l’apprendimento, anche la valutazione è promossa nella relazione e i genitori contribuiscono e compartecipano concordando piani di intervento per superare e non cristallizzare le difficoltà. Come professionisti dell’educazione dire che non vogliamo il voto però non ci basta perché vorremmo aiutare il legislatore e le scuole a costruire strumenti per la valutazione formativa. La nostra esperienza di scuole Senza Zaino ci ha permesso nel tempo di raccogliere materiali e strumenti che vanno in questa direzione e siamo disponibili a confrontarci e contribuire alla costruzione di nuovi criteri valutativi.

Sulla base di queste considerazioni la Rete "Scuole Senza Zaino per una scuola comunità" lancia la campagna "Togliere il voto per aggiungere", rivolge un appello al Governo per l’abolizione del voto numerico nel primo ciclo d’istruzione e invita dirigenti, docenti e genitori a condividere e sostenere la campagna sottoscrivendo la petizione.

"La scuola la vorrei senza pagelle e con tante cordiali chiacchiere con i genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un ragazzo libero, sincero, migliore comunque" (Mario Lodi)

Documento approvato dal Gruppo di Coordinamento Nazionale della Rete Senza Zaino - Firenze, 11 marzo 2016

http://www.senzazaino.it/

Il testo della petizione in formato pdf:

PDF - 122.3 Kb

- visita la pagina iniziale del sito Nonunodimeno:

www.nonunodimeno.net

Data ultima modifica: 19 settembre 2016