Saronno, sindaco blocca l’arrivo di 32 migranti: "Non voglio africani maschi vicino alle scuole"

Saronno, sindaco blocca l’arrivo di 32 migranti: "Non voglio africani maschi vicino alle scuole"

Fagioli, leghista, si oppone alla decisione del prefetto. Il direttore della Caritas ambrosiana: "Se ogni sindaco inizia a mettersi di traverso, scaricando il problema sul vicino, non andremo da nessuna parte"

Africani maschi a Saronno non ci devono essere perché il sindaco, il leghista Alessandro Fagioli, eletto alle ultime amministrative di giugno 2015, "non ce li vede per niente bene". E così non solo ha bloccato l’arrivo di 32 migranti nella cittadina del varesotto (ricordiamo che la provincia di Varese ha dato accoglienza a oltre 1200 persone), ma ha anche fatto tappezzare la città di manifesti che recitano: "Renzi e Alfano complici dell’invasione. Saronno non vuole clandestini".

Eppure la decisione di accogliere i profughi nel centro della Caritas Ambrosiana, in via Bruno Buozzi, ex sede distaccata del liceo G.B Grassi e gestito dalle suore, era del prefetto di Varese, Giorgio Franco Zanzi. E la notizia era stata data dal prevosto saronnese, don Armando Cattaneo, al termine della via Crucis.

Fagioli spiega che "non ha niente contro la Chiesa" e che il problema sono "i maschi africani vicino alle scuole: non ce li vedo per niente bene". Poi, sempre secondo il sindaco, c’è un cavillo burocratico. La mancata autorizzazione all’apertura è dovuta a "irregolarità nella dichiarazione di avvio lavori" per la manutenzione dell’edificio destinato a centro di accoglienza, chiarisce lo stesso Fagioli. E aggiunge che oltretutto "manca anche il cambio di destinazione d’uso".

Ma non è finita qui perché quello che proprio il sindaco non manda giù è che - come racconta - "questi presunti profughi non sarebbero nemmeno siriani, ma uomini africani adulti, e con tutti i problemi di sicurezza, scippi, furti e spaccio che già ci sono, ecco, io credo che i saronnesi non sarebbero proprio contenti". E promette che finché lui sarà sindaco, di quel centro di accoglienza non se ne farà nulla: "Non ce l’ho con la Caritas, ce l’ho con il governo, che ci ha convocato, assieme agli altri amministratori locali, per chiedere una collaborazione. Ma sui profughi noi rispondiamo che non ci sarà alcuna collaborazione. Abbiamo già i nostri problemi da risolvere".

Gli risponde il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti: "Chiedo a Fagioli di non ostacolare un progetto richiesto dalla prefettura. Se ogni sindaco inizia a mettersi di traverso, scaricando il problema sul vicino, non andremo da nessuna parte. La chiesa locale ha investito risorse per adeguare la struttura e tanti volontari sono pronti a dare una mano. Ci sono tutte le condizioni per partecipare al piano di accoglienza diffusa".

di CHIARA BALDI e ZITA DAZZI La Repubblica 22 04 2016


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Data ultima modifica: 22 aprile 2016