L’uomo che vedete nella foto qui sotto si chiama Cedric Herrou e vive a Breil sur Roya, un villaggio al confine con l’Italia, più precisamente con l’entroterra di Ventimiglia.
E’ un contadino ed è sotto processo per avere dato aiuto e ospitalità nei mesi scorsi ad alcune centinaia di profughi (molti dei quali bambini) costretti, visto l’ormai celebre blocco di Ventimiglia, a tentare clandestinamente il passaggio in cerca di una vita migliore.
E’ accusato di favoreggiamento e rischia cinque anni di carcere e una sanzione economica pesante. L’altro ieri di fronte a un giudice di Nizza ha rivendicato le proprie azioni affermando che è giusto trasgredire le leggi davanti alla disperazione e che continuerà perché "questo è il momento di alzarsi in piedi".
La notizia, che ha cominciato a fare il giro di mezzo mondo (è comparsa anche sulle pagine del NYT) è ignorata dai media italiani per ragioni che sono davvero difficili da spiegare se non mettendo in dubbio la libertà, l’indipendenza e la buona fede della stampa in questo paese, forse condizionata o forse distratta da questioni come il maltempo, le stronzate di Saviano o le liti tra Pd e grillini.
Sia come sia, pubblico queste righe per chiedervi di seguire e diffondere una vicenda esemplare in un momento nel quale i migranti vengono dipinti come un’emergenza nazionale e continentale con il chiaro fine di distogliere l’attenzione da altre questioni.
Cedric Herrou non va lasciato solo, come non vanno lasciati soli i migranti che hanno l’unica colpa di essere nati dalla parte sbagliata del mondo: o stiamo con loro o stiamo con chi è impegnato a diffondere il terrore, l’egoismo e l’intolleranza. E allora sarà troppo comodo dire "non è colpa mia".
Dalla Rete grazie a Marco Arcuri 06 01 2017
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