ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: "sciopero alla rovescia, è il nostro tempo"

Motivi e pratiche del primo sciopero della e sull’alternanza scuola- lavoro: ci rubano il futuro? Noi ci liberiamo dal ricatto e scriviamo la storia. Il 13 Ottobre in piazza per ..

Motivi e pratiche del primo sciopero della e sull’alternanza scuola- lavoro: ci rubano il futuro? Noi ci liberiamo dal ricatto e scriviamo la storia. Il 13 Ottobre in piazza per lo sciopero alla rovescia!

... siamo stati in tantissime scuole del Paese per tracciare un passo in più verso il primo grande sciopero dell’alternanza delle studentesse e degli studenti: assemblee di istituto, azioni in tute blu davanti a scuole, aziende ed uffici scolastici regionali. Così ci riprendiamo il nostro tempo e rovesciamo il furto di chi ci ha tolto tutto!

Abbiamo subito pesantemente le conseguenze della Buona Scuola e abbiamo visto l’entrata prepotente dei privati nei luoghi della formazione, vivendo sulla nostra pelle la crescita esponenziale dei livelli di abbandono scolastico senza mai intravedere reali misure di garanzia del diritto allo studio. Oggi subiamo lo sfruttamento dell’alternanza scuola lavoro che ci consegna la 107, diventando l’ultimo anello della catena.

Siamo gli stessi figli che, nati in una bolla precaria di vita, imparano cosa significa essere manodopera gratuita nelle mani delle grandi aziende: lo impariamo a partire dal terzo anno di scuola superiore con le 200 ore obbligatorie di alternanza per i licei e le 400 ore per gli istituti tecnici e professionali; lo impariamo a partire dalla divisione delle ore tra licei ed istituti che classifica ingiustamente gli indirizzi di studi; lo impariamo dall’assenza di tutele e di uno statuto dei diritti che garantisca qualità e gratuità dei percorsi di alternanza che intraprendiamo.

La scorsa primavera abbiamo lanciato l’inchiesta nazionale “Diritti non piègati!” (QUI) sui percorsi di alternanza scuola lavoro in Italia: il 57% degli studenti frequenta percorsi di alternanza non inerenti al percorso di studi e al 40% di studenti sono stati violati i diritti sul luogo di lavoro; il 38% degli studenti ha dovuto sostenere delle spese per sostenere le ore obbligatorie e la maggior parte degli studenti vorrebbe decidere sul proprio percorso di alternanza.

Dalla gratuità dei percorsi alla qualità della formazione in alternanza, abbiamo tutto da ripensare e ricostruire: abbiamo, per questo, scritto un nostro Statuto, attento ai bisogni degli studenti e delle studentesse che vivono sulla loro pelle questa condizione di sfruttamento.

Il nostro Statuto riparte dalla gratuità dei percorsi, dall’inerenza di questi all’indirizzo di studi intrapreso; prevede l’istituzione di Commissioni Paritetiche per permettere agli studenti di decidere ed organizzare insieme ai docenti le esperienze di alternanza scuola-lavoro; vincola le aziende al rispetto del Codice Etico ponendo l’estraneità alle attività intrinseche di infiltrazione mafiosa, di inquinamento del territorio e di sfruttamento dei lavoratori come minima condizione necessaria per rendere realmente formative le esperienze di alternanza.

La vera alternanza scuola lavoro non è asservita alle logiche e agli interessi del mercato del lavoro e non si vende ai privati nè tantomeno alle multinazionali: dopo l’accordo stipulato dal Miur con i “grandi campioni d’alternanza” siamo andati a friggere patatine al Mc Donald’s, a sistemare indumenti a Zara, a fare fotocopie alla Banca d’Italia.

Invertiamo la retorica che spinge il freno sul nostro futuro e sulla nostra formazione: il problema non è il luogo in cui andiamo a lavorare a gratis, il problema è che noi non siamo lavoratori e non dobbiamo precocemente entrare nel mercato del lavoro solo perchè qualcuno ha deciso sulle nostre vite e preferisce l’accelerazione dei percorsi – ne è una prova la nuova sperimentazione dei licei brevi – e l’espulsione di massa dai luoghi della formazione – oltre le mancate garanzie del diritto allo studio, arriva l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni che complica tutto nell’assenza di misure di welfare studentesco e reddito di formazione -; Le nostre scuole non possono e non devono essere specchio dei fallimenti del mercato, e noi studenti e studentesse non vogliamo e non possiamo essere i precari su cui si specula.

L’alternanza scuola lavoro è una metodologia didattica che lega il saper al saper fare, l’intelligenza teorica all’intelligenza pratica, che fa davvero da ponte tra ciò che studiamo a scuola e ciò che andremo a praticare nei luoghi di lavoro.

La nostra idea di alternanza scuola lavoro è gratuita, decisa anche dagli studenti, libera dal ricatto delle grandi aziende e attenta alla qualità della formazione pratica; la nostra idea di alternanza scuola lavoro non coincide con i percorsi fatti nei periodi estivi e di vacanza che rendono manodopera gratuita gli studenti, privati del loro tempo libero, che diventano più appetibili dei lavoratori salariati che in questo modo vengono espulsi dai loro luoghi di lavoro.

La nostra idea di alternanza scuola lavoro si oppone alla beffa della “carta dei diritti e dei doveri” proposta dalla ministra Fedeli ed approvata in Consiglio di Stato che appare uno specchio per le allodole non garantendo nessuna tutela allo studente in alternanza, nè rispetto alla gratuità nè rispetto alla qualità della formazione e vincola, ancora di più, lo studente all’azienda.

Stiamo portando sin dai primi giorni di scuola la bozza di Statuto da far approvare nei consigli di istituto e s tiamo moltiplicando gli sportelli S.O.S. alternanza in tutte le scuole del Paese. Stiamo costruendo assemblee sindacali e luoghi di discussione condivisi con docenti, famiglie e lavoratori per costruire insieme lo sciopero del 13 Ottobre.

Il furto del nostro tempo ha fatto rompere l’orologio: ci rifiutiamo di essere merce nelle mani di chi non ci ha mai ascoltato e per questo il 13 Ottobre facciamo il primo grande sciopero delle studentesse e degli studenti in alternanza, convocando assemblee sindacali dentro le scuole e assemblee pubbliche sull’alternanza nelle nostre piazze che organizzano la rabbia ed il dissenso degli studenti per costruire l’alternativa ad un modello di sfruttamento e di lavoro precario che il mercato del lavoro ci ha insegnato e che i luoghi della formazione non possono rispecchiare ma devono abbattere!

Noi lanciamo una provocazione: se ci trattate da lavoratori noi incrociamo le braccia e ci facciamo giustizia insieme!

Come? Il nostro sarà uno sciopero alla rovescia che aggredisce il furto del nostro tempo e ribalta la frenesia della competizione di chi ha scelto sulle nostre scuole e sulle nostre vite. Per tutto il 13 Ottobre gli studenti e le studentesse saranno in movimento! Rovesciamo i tempi che ci stanno togliendo e lo facciamo riempiendoli di discussioni nelle piazze di pomeriggio, di momenti di socialità la sera, di riqualificazione dei quartieri con street art tutto il giorno.

Cortei mattutini, flash mob in tute blu davanti le aziende, azioni davanti agli uffici scolastici regionali ,lezioni di piazza alternative, esperienze di alternanza scuola lavoro autogestita, feste e concerti serali negli spazi aggregazione.

Dal ripensamento dell’alternanza scuola lavoro parte la nostra rivoluzione dal basso della scuola e del Paese intero perchè ci riprendiamo il nostro tempo e non abbiamo più intenzione di accettare il ricatto a cui ci hanno costretti!

Sei ancora lì? Aderisci alla sciopero, FIRMA L’APPELLO:

https://goo.gl/forms/tiFutcwqpmKNz6fq2

Data ultima modifica: 11 ottobre 2017