Teatro a Milano: "VIVA L’ITALIA: LE MORTI DI FAUSTO E IAIO"

Viva l’Italia, da quando ha debuttato nel 2013, continua a coinvolgere spettatori di ogni generazione, continua a emozionare e a suggerire riflessioni sui fascismi di ieri e di oggi. A quarant’anni dalla morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, i due studenti uccisi al Casoretto il 18 marzo 1978, torna in scena per far rivivere la memoria come solo il teatro sa fare. Perché il bel testo di Roberto Scarpetti (ora edito da Cue press), che non è cronaca storica ma una ’finzione basata su fatti reali’, riesce a diventare tragedia civile, canto di passioni personali e politiche.

«Le loro storie vere si nutrono delle parole verosimili che Scarpetti cuce loro addosso, intrecciando vita privata e storia pubblica, e Brie mette in scena, con un’intensità che ben capisce chi ha vissuto quegli anni. I cinque attori si moltiplicano in una girandola di personaggi, gli amici, i compagni, i camerati, i poliziotti. Straordinaria e umanissima la rabbia della madre, che arriva fino a inveire contro la figlia: "Tanto non serve a niente, anzi, se tu non cominciavi con la politica e le manifestazioni, magari tuo fratello era ancora vivo".

Il testo teatrale incrocia e stringe tutti i fili di quei mesi cupi, dalla morte di Aldo Moro fino alla grande strage nera della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Rende bene il clima di quegli anni. Non pretendendo di essere cronaca, lo spettacolo riesce perfettamente a diventare tragedia civile, mettendo in scena passioni personali e politiche, sul filo della vita e della morte. César Brie riesce a dare un vigoroso corpo teatrale al bel testo di Scarpetti, ripetendo il miracolo già realizzato con la sua straordinaria messa in scena dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij».

Un articolo di Gianni Barbacetto, Il fatto quotidiano - www.elfo.org


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Data ultima modifica: 18 marzo 2018