PER FORTUNA FACCIO IL PROF

Con ritardo vi consegno dunque la recensione che Antonio Padellaro ha fatto, il 25 marzo, del mio “Per fortuna faccio il prof”. Eccola.

“Quello del professore è un mestiere unico. Sembra sceso dal paradiso. Mestiere colto, delicato, avventuroso, creativo. Dolce e guerriero. Scrigno di memorie senza fine e annuncio senza fine di futuro. Che indica le notti e le aurore dei tempi. Che chiede incessantemente di camminare, talora di volare. Ma consapevole pure che difendere la tradizione può essere sfida intellettuale d’avanguardia, e rincorrere l’innovazione può essere cialtroneria sciagurata. Fare il professore è accoglienza, esercizio senza fine di responsabilità, orgoglio di libertà personale ma anche immersione incondizionata nella vita sociale” [con questa citazione del libro inizia Padellaro, che poi così continua]

“Io sono un giornalista fortunato. Nei giornali ho vissuto molte vite e in quelle redazioni ho conosciuto i migliori, e dai migliori ho cercato sempre di prendere qualcosa che non avevo. Sono un ladro di giornalismo. Quando nacque il ‘Fatto’ mi sentivo un cleptomane in una gioielleria. I nomi li conoscete, arricchiscono questo giornale da nove anni. Nando dalla Chiesa è stato uno di noi prima ancora che ci riunissimo nelle “due camere e cucina” di via Orazio. Nella nostra “Unità” Furio Colombo lo aveva voluto nella squadra dei commentatori, che poi era uno squadrone: Antonio Tabucchi, Paolo Sylos Labini, Oliviero Beha, Gian Carlo Caselli, Corrado Stajano, Maurizio Chierici, Marco Travaglio e tante altre grandi firme. Il ‘Fatto’ fu per noi, per loro, la continuazione di un discorso pubblico che non si è mai interrotto. Con Nando concordammo una rubrica: ‘Storie Italiane’. L’idea fu sua: raccontare ogni settimana le vite, i drammi, i sacrifici, le vittorie di persone, conosciute o sconosciute, che non hanno mai smesso di portare la propria pietra, piccola o grande, alla costruzione di quell’edificio collettivo che chiamiamo società civile. Con ottimismo e con fiducia.

Per fortuna faccio il Prof’ racconta l’edificazione, giorno dopo giorno, di un luogo di cultura che rappresenta una sfida: la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Milano (foto). Al centro di questa straordinaria storia italiana c’è il professor dalla Chiesa, che come la folla di personaggi che ha narrato su queste pagine non denuncia, non accusa, non deplora, non si accascia a descriverci gli eterni ‘mali’ dell’Università italiana. Sentite questo passaggio: ‘Sgabuzzini adibiti a stanze di professori? Corridoi addobbati a luoghi di studio? Spazi comuni da grande depressione? Non importa. Il dipartimento, dicono le valutazioni dell’apposita Agenzia Nazionale, è il primo d’Italia’. Parole da incorniciare in questa Italia del rancore dove si passa il tempo a vomitare rabbia contro tutto e tutti.

Non potrò invece aggiungere una sola parola sui protagonisti del sentimento profondo, avvolgente, toccante, che attraversa il libro: i giovani. Perché questo diario appassionato, partecipe va letto nella sua interezza. Perché le storie delle ragazze e dei ragazzi che sono cresciuti in quelle aule acquisendo cultura e consapevolezza -imparando che la lotta contro le mafie è prima di tutto culturale - in fondo è anche la storia dei loro docenti. ‘Ecco, voglio dire che non si può insegnare, non si può entrare in relazione con la vita altrui se non si è saputi entrare in relazione con la propria. Perché è nella propria vita che vanno trovati i segreti dell’insegnamento’. Sì, anche Nando è decisamente un uomo fortunato”

dal Blog di Nando Dalla Chiesa 05 04 2018


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Data ultima modifica: 18 aprile 2018