PARLANO DI NOI: Scuola e ripetizioni: le soluzioni a costo zero

Le Scuole Popolari NonUnodiMeno aprono ogni anno da Ottobre a Maggio

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Abbiamo bisogno di nuovi docenti volontari DATECI UNA MANO - un pomeriggio la settimana per 2 ore - per sostenere tutti quei ragazzi/a rischio DISPERSIONE O ABBANDONO.

- Io Donna (Corriere della Sera) intervista il Presidente NonUnodiMeno


In Italia almeno 500mila studenti prendono lezioni private. Segno di un sistema che non sa allineare impegno degli studenti e risultati. Ma il problema sono anche i costi. Dal cooperative learning alle associazioni di volontariato fino alle lezioni online: una ecco mini-guida alle soluzioni di studio per il rush finale nell’ultimo mese di scuola. Ma gratis

A scuola maggio è il mese del rush finale e, spesso, della corsa alle ripetizioni private: se c’è una materia traballante, un debito all’orizzonte, una “bestia nera” ancora da sconfiggere, la maturità che si avvicina, il tempo è adesso o mai più.

Certo, si poteva correre ai ripari prima, si poteva ascoltare il prof che, nel primo quadrimestre, aveva già raccomandato più continuità nello studio, ma le ultime interrogazioni restano decisive. Come fare? Sono tantissime le famiglie che in questo periodo si mettono alla ricerca della soluzione finale: ripetizioni private. Una scelta, come noto, piuttosto onerosa: secondo una ricerca della Fondazione Einaudi i costi raggiungono una media di 27 euro all’ora, e servono circa 50 ore per raggiungere la sufficienza. In Italia almeno 500mila studenti prendono lezioni private e questo, scrive la Fondazione nel suo rapporto, è “segno di un sistema scolastico incapace di allineare l’impegno degli studenti ai risultati e capace di generare oneri aggiuntivi sulle spalle degli italiani”.

Ma se le ripetizioni private sono oggi solo una delle possibili strade per il recupero esistono anche soluzioni completamente gratuite e ad alto impatto educativo, oltre che didattico. Vediamole.

La peer education

La peer education nell’ambito del recupero scolastico è stata realizzata in molte scuole secondarie italiane in tutta Italia (ci sono esperienze di successo da Milano a Treviso, da Calenzano e Pisa fino a Campobasso e Adria, nei licei come negli istituti tecnici e alberghieri) nell’ambito di un progetto più vasto del Ministero dell’Istruzione (che l’ha adottata come metodologia efficace, ad esempio, anche nell’ambito dell’educazione alla salute e della prevenzione di comportamenti a rischio). In cosa consiste? Si tratta di coinvolgere i ragazzi più brillanti (dal terzo anno in poi) e farli diventare tutor dei più giovani e in difficoltà.

Al Liceo classico Carducci di Milano questo approccio è una realtà: “Si tratta di un progetto che abbiamo chiamato Sed Etiam, e rientra in un contenitore pomeridiano che permette ai nostri studenti, per il 40% pendolari, di poter restare nei locali della scuola e dedicarsi allo studio e al recupero delle materie con i loro compagni tutor”, spiega il dirigente, Andrea Di Mario, impegnato nel realizzare l’eccellenza della scuola attraverso l’inclusione e la valorizzazione dei talenti. “Spesso i ragazzi in difficoltà hanno bisogno di recuperare anche in termini di autostima: effettuiamo un test particolare, il test Amos, che rivela le loro attitudini e li aiuta a riprendere motivazione, supportandoli nel rivedere il loro metodo di studio e l’organizzazione del lavoro”. Per contenere il tasso di debiti e sostenere gli studenti, al Carducci ogni anno circa 70 ragazzi si offrono volontari per restare qualche ora a scuola, supervisionati dai docenti, a seguire i compagni, organizzati in un calendario autogestito su Whatsapp. “E sono estremamente ligi all’impegno preso”, spiega Elisa Mascellani, docente coordinatrice del progetto. I vantaggi? “Un piccolo riconoscimento pratico: un credito formativo e un buono da spendere al bar della scuola, ma soprattutto un’esperienza unica, in cui sviluppano una relazione speciale con i compagni da aiutare, oltre a nuove skill relazionali e organizzative”.

Non Uno di Meno

A Milano, capitale del volontariato, esistono poi solide esperienze associative ormai consolidate: una di queste è Non Uno di Meno, realtà animata da docenti in pensione, insegnanti ancora in attività che dedicano ore volontarie e giovani studenti universitari che, sulla base di specifiche convenzioni, entrano nelle scuole pubbliche nelle ore pomeridiane per garantire attività di recupero. “Accogliamo tutti, anche chi ha bisogno di una corsa dell’ultima ora, ma certo non si possono fare miracoli”, avverte il presidente, Giansandro Barzaghi. “Per recuperare è necessario avere continuità: chi frequenta assiduamente le nostre ore di recupero per tutto l’anno ha un tasso di riuscita vicino al 100%. Lavoriamo per colmare le lacune ma anche per infondere autostima: uno studente su tre del primo anno di superiori non arriva al diploma, e questa a noi sembra una piaga sociale davvero inaccettabile”.

Anche Non Uno di Meno coordina progetti di peer education e cooperative learning, in alcuni casi anche riconosciute come esperienze di alternanza scuola/lavoro. “Si tratta di esperienze estremamente formative per tutti: per i giovani tutor, perché se sono in grado di spiegare la materia significa che l’hanno assimilata perfettamente, e per i ragazzi accompagnati, che si fidano dei coetanei e sono incentivati a fare di più e meglio, in un’alleanza paritaria all’interno della scuola”.

Portofranco

E poi c’è Portofranco , associazione milanese ma ormai diffusa in tutta Italia, che quest’anno festeggia 18 anni di attività (e domenica 24 maggio, a partire dalle 17, organizza una grande festa nella sua sede di viale Papiniano). Grazie alla presenza di circa 300 volontari, fra docenti in attività e in pensione, professionisti e studenti universitari, Portofranco offre gratuitamente aiuto nello svolgimento quotidiano dei compiti, nel recupero dei debiti formativi e delle conoscenze disciplinari. Complessivamente vengono effettuate circa 17.000 ore di lezione all’anno. Il Centro è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30. Le lezioni individuali hanno una durata oraria: i ragazzi iscritti prenotano on line, telefonicamente o attraverso la app le lezioni della materia di cui hanno bisogno e avvisano se non possono parteciparvi. Di norma si può essere seguiti in non più di tre materie, sia per assicurare una maggiore efficacia all’aiuto sia per dare spazio a tutti. “Restiamo aperti anche nel periodo della maturità e fino alla terza settimana di luglio, per supportare chi ha preso debiti e intende organizzarsi per tempo per recuperare”, spiea il presidente, Alberto Bonfanti. “Portofranco è presente, con numeri inferiori, in tutte le regioni d’Italia”.

Sul web

Lezioni video su YouTube, matching studenti/insegnanti, tesine per argomento, spiegazioni sulle “basi”, dal latino alla matematica: sono davvero tanti i siti internet utili per effettuare un recupero dell’ultimo mese, a costo zero. I vantaggi? Lo si fa comodamente da casa, risparmiando tempo e spostamenti; si seleziona la lezione più adatta e la si riguarda tutte le volte che si vuole. I contro: è necessario essere davvero autonomi, responsabili e ben organizzati perché l’esperienza funzioni. Tra gli indirizzi più conosciuti: www.youmath.it (dalla matematica elementare fino ai ripassi di fisica); studenti.it (un numero sconfinato di appunti tematici e argomenti ben suddivisi per materie); skuola.net (che oltre agli appunti consente di incrociare la richiesta con un insegnante, per concordare lezioni personalizzate). Da non perdere poi le videolezioni su YouTube del canale della Treccani e tutto da consultare l’Atlante della didattica in Rete sempre sul sito treccani.it.

Un articolo di Benedetta Verrini - Io donna 08/05/2018


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Data ultima modifica: 3 gennaio 2019