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Marco Bussetti, scelto dalla Lega Nord, è il nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del cosiddetto “governo del cambiamento”.

Fare meglio di chi era seduto prima di lui su quella poltrona non dovrebbe essere difficile, ma ormai ho imparato che

“quando penso che abbiamo toccato il FONDO sento nel proFONDO che mi conFONDO: non sono soltanto in un bassoFONDO ma, in sottoFONDO, lentamente sproFONDO”.

Di Marco Bussetti MI PIACE che venga dal mondo della scuola, che sia specializzato sul sostegno e che uno degli anagrammi del suo nome e cognome sia “Bruciamo Tests” (un altro, meno scolastico, è “Scusi, trombate?”).

Di Marco Bussetti NON MI PIACE che sia un burocrate lontano dal mondo della scuola reale,
che sia sostenitore dei finanziamenti delle scuole paritarie,
che sia per il reclutamento su base regionale,
che sia per l’introduzione di un solo professore responsabile nella scuola dell’obbligo,
che sia a favore di una scuola superiore “professionalizzante”,
che abbia una visione della società vicina a quella della Lega Nord (di destra, populista, liberista, xenofoba, razzista),
che faccia parte di un governo che ha proposte ingiuste per quanto riguarda le tasse (ad es. flat tax),
che le abbia terrificanti per quanto riguarda la giustizia (legittima difesa, nuove carceri, trattamento, …),
che non le abbia per quanto riguarda il recupero dell’evasione fiscale, che non abbia indicato le coperture necessarie per finanziare le sue proposte, e diverse altre cose ancora.