«Da un lato, c’è tanta amarezza perché ci si era fidati della parola data dai ministri che è rimasta lettera morta. Dall’altro, un sentimento di orgoglio che deriva dalla consapevolezza che gran parte dell’opinione pubblica è dalla parte di mia madre».
Era fine maggio quando, al termine di un incontro con i dirigenti del ministero dell’Istruzione e della Ricerca, gli avvocati della professoressa Rosa Maria Dell’Aria annunciavano di aver individuato una soluzione che dichiarava illegittima la sanzione imposta alla docente e faceva venir meno gli effetti giuridici.
A questa soluzione si era arrivati dopo un incontro pochi giorni prima con il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Ma, a un mese e mezzo di distanza, non è successo niente. E, come dice a MeridioNews, Alessandro Luna, avvocato e figlio di Rosa Maria Dell’Aria, le promesse dei ministri si sono per ora rivelate "lettera morta". «In realtà il provvedimento non è mai stato revocato», spiega la professoressa in un’intervista a Radio Radicale. «I quindici giorni di sospensione ci sono stati e ci sono gli effetti giuridici ed economici del provvedimento stesso».
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