#LiceoMarconi
Da gennaio #Lezioni di #BALLO rivolte a 850 studenti, durante le ore di educazione motoria.
🔸Dopo due anni di restrizioni e didattica a distanza al Liceo Marconi partiranno a Gennaio non solo #CorsiRecupero promossi da Associazione Nonunodimeno, sportelli d’aiuto psicologico, ma anche momenti di aggregazione, per tornare a imparare, esprimersi e a esternare #emozioni, senza #paura di essere giudicati.
🔸Un progetto per aiutare ragazze e ragazzi ad esprimere emozioni e sentimenti.
Nella palestra della scuola, al Lorenteggio, risuonano le note di « Seasons of love », hit del musical « Rent », ma anche la voce di Cher. A guidare i passi di una dozzina di studenti è la ballerina Ramona Di Mari della Seregno Musical Farm. Lezioni di danza moderna, ma in altri pomeriggi si affrontano anche il canto e la recitazione
« Voltatevi, sguardo a destra, prendete il pubblico con gli occhi e non lasciatelo più andare. E poi il giro ».
È pomeriggio e nelle aule del liceo scientifico e linguistico Marconi, al Lorenteggio, risuonano le note di « Seasons of love », hit del musical « Rent », ma anche la voce di Cher. A guidare i passi di una dozzina di studenti è la ballerina Ramona Di Mari della Seregno Musical Farm. Oggi c’è lezione di danza moderna, ma in altri pomeriggi si affrontano anche il canto e la recitazione. Ma in aula c’è anche la professoressa d’inglese, Franca Rossi, corista per passione e coordinatrice del progetto che, assicura , sarà preziosissimo per i ragazzi.
Le emozioni
« Tirare fuori la voce non è semplice, così come far trasparire un’emozione da un esercizio dì recitazione » spiega. È di questo che gli studenti delle superiori, dopo due anni di restrizioni e didattica a distanza, hanno bisogno : ritrovare momenti di aggregazione, tornare a imparare a esprimersi e a esternare le emozioni, senza paura di essere giudicati, dai compagni o dai docenti. Ne è convinta anche la preside del liceo, Giovanna Viganò, che ha approvato il progetto del musical e ha fatto anche di più. « Da gennaio tutti i nostri studenti, 850 fra i due indirizzi, durante le ore di educazione motoria faranno anche un corso di ballo da sala. Ovvero samba, cha cha cha, rumba, jaive. I maschi hanno un po’ storto il naso, ma sono sicura che poi si appassioneranno. Da anni nelle scuole in Germania si usa il ballo da sala come momento aggregativo e di iniziative così i ragazzi hanno un gran bisogno ».
« Scuola domiciliare »
Il perché lo spiega l’allarme lanciato da recenti studi che hanno analizzato gli effetti del lockdown sugli adolescenti in questi anni di « segregazione » nelle proprie case e di distanziamento obbligato da amicizie e compagni di scuola. I risultati rilevati sono un aumento di disturbi psichici : in particolare depressione, anoressia. « La sospensione delle lezioni in presenza è stata fatale per gli studenti che avevano già fragilità psicologiche e faticavano a relazionarsi » racconta l’insegnante d’inglese. Per alcuni casi di depressione molto grave, l’istituto sta valutando anche la « scuola domiciliare », con i docenti stessi che si recano a casa dell’allievo nel pomeriggio per alcune ore di lezione. Questo piano personalizzato si attiva di solito per gli studenti immunodepressi a causa di terapie mediche alle quali sono costretti a sottoporsi. Ma è forse giunto il momento di applicarlo anche in altre situazioni, ormai diffuse. « I casi di depressione stanno aumentando e la scuola non può chiudere gli occhi. Proviamo con questo progetto ad aiutare i ragazzi a esprimere emozioni e sentimenti. E poi a divertirsi : il liceo non deve essere solo associato a lezioni, corsi di recupero o sportelli d’aiuto psicologico. Io credo in una scuola che sia anche luogo di aggregazione, aperta nel pomeriggio e con proposte culturali varie ».
Le coreografie
Una ricetta che infatti incomincia a dare i primi segnali positivi. Un giorno l’insegnante di musical era assente. I ragazzi, invece di andare a casa, hanno inventato da soli una coreografia. Tra le più entusiaste del corso c’è Claudia, studente del quarto anno. « Mi sono iscritta per conoscere nuovi amici in questo periodo in cui neppure si può uscire in corridoio all’intervallo — racconta —. Adesso anche in classe riesco ad aprirmi di più. E vorrei anche portare la mia classe a teatro per assistere a un musical : le passioni si scoprono vedendole dal vivo ». Irene e Elisa invece sono in prima : « Abbiamo tanti compiti, cercavo un’attività per staccarmi e liberare la mente.
Qui facciamo insieme gli stessi passi, ci si trova a proprio agio, è divertente anche sbagliare » dice Elisa. Invece Giulia, al terzo anno dello scientifico, praticava ginnastica ritmica da sette anni. « Col l’arrivo e il diffondersi dell’epidemia di Covid ho smesso di fare sport, così posso riprendere ».
« Un’opportunità »
« È una bellissima opportunità, anche per chi non potrebbe frequentare questi corsi fuori da scuola. Tante persone all’inizio si sottovalutano, invece così si può scoprire quello che si sa fare » aggiunge infine Anna.
L’articolo di Giovanna Maria Fagnani - Corriere della Sera 27 12 2021