LETTERA aperta degli insegnanti sulla guerra e sulla PACE

Sulla guerra e sulla PACE

L’Associazione Non Uno di Meno sottoscrive e invita a sottoscrivere la

Lettera aperta degli insegnanti sulla guerra e sulla pace.

Il 24 marzo, ad un mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Papa Francesco ha rilasciato una dichiarazione molto severa sull’aumento dei bilanci militari: «Mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il 2% per cento del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia!»

Un importante quotidiano nazionale il giorno dopo collocava il riferimento al discorso del Pontefice a pagina 14: meno di cinquanta parole, compreso il titolo. Probabilmente qualcuno avrà cinicamente chiesto, come Stalin, 75 anni fa, riferendosi ad un altro pontefice, “Ma quante divisioni ha il papa?”. Molto probabilmente, nel peggiore dei casi, gli avranno dato del filo-putiniano, nel migliore avranno detto di lui che è un “pacifista profetico”, buono per i periodi di pace ma non di guerra, ovvero un utopista imbelle.

Il problema è proprio questo: Bergoglio in verità è un realista e di quelli seri, perché prende sul serio il rischio di una escalation della guerra fino all’esito di un conflitto nucleare generalizzato, ovvero la morte di centinaia di milioni di esseri umani, tanti quanti secoli e secoli di guerre non hanno ancora visto. E realisti sono coloro che come noi sono terrorizzati dalla follia dell’ineluttabilità della guerra che sembra aver contagiato quasi tutti, in una specie di riflesso condizionato di azione e reazione, senza apparente via d’uscita, senza alternative che non siano uccidere o morire.

Ed è questa l’angoscia che noi, donne e uomini che insegniamo, sentiamo quando guardiamo negli occhi i nostri studenti. Una terribile mancanza di senso ci invade se questo è lo scenario: a cosa è servito tutto il nostro lavoro, la fatica della trasmissione della nostra eredità culturale, la grande tradizione politica dell’Occidente, se adesso l’unico futuro che sembra possibile è quello della morte data e ricevuta, della fine della politica che è invece arte e pratica della vita nella comunità?

Politici, giornalisti e opinionisti sembrano giocare con le parole della guerra, fino ad interrogarsi sulla possibilità/necessità di arrivare allo scontro finale, cioè alla distruzione dell’umanità e del pianeta in un conflitto nucleare, come fosse un’opzione tra le altre.

Alcuni arrivano fino a denunciare la decadenza dell’Occidente ormai incapace di affrontare il rischio della guerra per difendere i propri valori e, quasi fossimo nel 1914, salutano la guerra come la prova che rinvigorirà attitudini virili ormai perdute. Noi insegniamo invece che nel 1914 avevano ragione quegli uomini e quelle donne che lottavano nelle piazze per la pace e denunciavano la follia e la strumentalità della guerra, scatenata anch’essa, vale la pena ricordarlo, da una grande potenza che aveva attaccato un piccolo stato per rimettere in discussione gli equilibri mondiali.

Insegniamo che la guerra una volta scatenata ha una sua logica feroce che è supremazia attraverso la morte e la distruzione, che la guerra riconosce il diritto della forza mentre la nostra cultura politica, i nostri valori sono quelli di riconoscere la forza del diritto. Insegniamo che questa storia e questa logica possono e devono essere superate da altre modalità di rapporto tra gli esseri umani proprio abbandonando quel paradigma maschile di una storia che nasce e si perpetua attraverso la guerra e la forza, forza che, come scriveva Simone Weil nel 1939, riduce gli esseri umani a cose.

Avere dubbi non sulla necessità di salvare le donne e gli uomini dell’Ucraina dalla guerra che è stata loro imposta dall’imperialismo autocratico di Putin, ma sul modo per farlo è giudicato “intelligenza col nemico”, se non addirittura vigliaccheria. Che fine ha fatto la lunga strada che ha permesso di riconoscere la legittimità giuridica e morale dell’obiezione di coscienza, della non violenza come pratica politica? Cosa è successo da quando don Milani ha scritto la Lettera ai giudici? Come possiamo chiedere alle giovani e ai giovani russi di disertare la guerra del loro paese, cambiando i destini dell’Europa e del mondo, se noi stessi non siamo in grado di uscire dalla logica amico/nemico della guerra?

Non sentiamo più la voce degli Hibakusha, i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki? Loro sanno cos’è la guerra nucleare. Ci siamo dimenticati dell’appello che Albert Einstein e Bertrand Russell lanciarono per il disarmo nucleare agli inizi della guerra fredda? La guerra ormai c’è. Nulla è stato fatto sul piano politico per evitarla, e si sarebbe potuto costruendo un altro equilibrio politico dopo il 1989. Chi avrebbe potuto ha preferito sempre lo strumento delle armi.

Le scelte sono state fatte. Il problema adesso è pensare, ragionare, costruire politiche e relazioni su come uscire dalla guerra. Allora noi realiste e realisti, che prendiamo sul serio la guerra, la vita e la morte, al contrario di tutti coloro che gridano “libertà o morte”, chiediamo ai nostri governi di stabilire una linea rossa da non oltrepassare perché non esiste un al di là di una terza guerra mondiale, di una guerra nucleare generalizzata.

La guerra non si ferma con la guerra, perché la violenza genera violenza, l’odio genera odio e l’intransigenza genera altra intransigenza, come diceva Martin Luther King. Invece di ripercorrere le solite strade lastricate di morti (sempre più civili a partire dalla seconda guerra mondiale) e lasciarsi scorrere sul piano inclinato che rende senza alternative l’escalation del conflitto, occorre avere il coraggio morale e intellettuale di ripensare la politica a partire dal presupposto che la guerra, e cioè la liceità dell’omicidio e della violenza, deve essere espulsa dalla storia, in quanto negazione stessa dell’umanità.

Milano, 28 marzo 2022

Firme:

- Duilio Catalano, docente IIS Severi-Correnti Milano
- Rita Innocenti, docente L.S. Casiraghi Cinisello Balsamo
- Ilenia Luna Strada, docente IIS Montale Cinisello Balsamo
- Pietro De Luca, già Dirigente Scolastico
- Carlo Ubertone, docente L.S. Casiraghi Cinisello Balsamo
- Maria Teresa Maglioni, docente L.S.Casiraghi Cinisello Balsamo
- Laura Incantalupo, ex docente Liceo Peano Cinisello Balsamo
- Ilaria Marzia Orsini, docente ITSOS Albe Steiner Milano
- Paola Gennaro, docente L.C. Carducci Milano
- Giovanna Procacci, già docente Università degli Studi di Milano
- Cristina Tarzia Venturini, docente L. C. Manzoni Milano
- Emilia Perassi, docente Università degli Studi di Milano
- Giacomo Comi, docente Università degli Studi di Milano
- Nicoletta Vallorani, docente Università degli Studi di Milano
- Giovanna Mezzatesta, Dirigente Scolastico L.S.S. Bottoni Milano
- Alberto Martelli, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Andrea Fresko, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Antonella Montrezza, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Ivana Cappellano, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Lorenzo Mazzi, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Matteo Valenti, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Noemi Scocco, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Rosetta Guzzetti, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Sonia Ghidoni, docente L.S.S. Bottoni Milano
- Alessandro Montrasio, docente IIS Cremona Milano
- Anna Palumbo, docente IIS Cremona Milano
- Daniele Albasini, docente IIS Cremona Milano
- Dino Barra, docente IIS Cremona Milano
- Elena De Martini, docente IIS Cremona Milano
- Donatella Simoncelli, docente IIS Cremona Milano
- Giacomo Negri, docente IIS Cremona Milano
- Gina De Falco, docente IIS Cremona Milano
- Luisa Romanello, docente IIS Cremona Milano
- Marcello Bramati, docente IIS Cremona Milano
- Marta Perego, docente IIS Cremona Milano
- Marilena Chierico, docente L. C. Carducci Milano
- Patrizia Barbaccia, docente IIS Cremona Milano
- Mauro Bonetti, docente ITIS Molinari Milano
- Roberto Cicchinelli, docente L.S. V. Veneto Milano
- Pietro Franchi, docente IIS Cremona Milano
- Silvia Dell’Aringa, docente IIS Cremona Milano
- Loris Zumilli, docente L.C. Manzoni Milano
- Gaia Melotti, docente IC Console Marcello Milano
- Edi Sigurtà, ex maestra elementare scuola Calamandrei Sesto San Giovanni
- Silvio La Corte, insegnante scuola Calamandrei Sesto San Giovanni
- Lella Brambilla, ex educatrice Comune di Milano
- Giacomo Feltrin, docente L.S. Erasmo da Rotterdam Sesto San Giovanni
- Alessandra Biffi, docente L.S.S. Donatelli-Pascal Milano
- Daniella Zanetti, docente L.S.S. Einstein Milano
- Laura Crippa, docente L.S.S. Vittorio Veneto Milano
- Alberto Moretti, docente IIS Montale Cinisello Balsamo
- Emanuela Tricarico, docente IIS Montale Cinisello Balsamo
- Valeria Guerra, docente IIS Montale Cinisello Balsamo
- Simonetta Reggiani, ex docente L.S. Volta Milano
- Paola Bonichi, ex docente IIS Cremona Milano
- Daniela Macca, docente L.S. V. Veneto Milano
- Barbara Nebuloni, docente L.S. V. Veneto Milano
- Maria Grazia Montrezza, docente L.S. V. Veneto Milano
- Maria Agosti, docente L.C. Manzoni Milano
- Ulisse Morelli, docente L.C. Manzoni Milano
- Laura Petermaier, docente L.C. Manzoni Milano
- Raffaella Caputi, docente L.S. Volta Milano
- Giancola Sarah, docente L.S. Einstein Milano
- Michele Civita, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Daniela Fava, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Pietro Garofalo, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Matteo Liguori, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Beatrice Bacci, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Laura Parentella, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Monica Ferrari, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Sandra Biasiolo, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Francesca D. Giandelli, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Paola Capasso, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Simone Brusati, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Francesca Sinatra, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Laura Bellinato, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Concetta Frazzetta, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Margherita Rossaro, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Carmelo Angelica, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Marilisa Orlando, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Anna Borsa, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Tobia Ave, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Guglielmo Militello, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Cinzia D’Ariano, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Caterina Spina, FLC CGIL Milano e Membro CSPI
- Giuliana Casari, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Daniela Carugno, docente Liceo Primo Levi S. Donato Milanese
- Laura Sferch, docente ISIS L. da Vinci Cologno Monzese
- Chiara Paganuzzi, docente IIS Severi- Correnti
- Fiorella Lopiccoli, ex docente L. S. Frisi Monza

La lettera verrà inviata al
- Presidente della Repubblica
- Al Ministro dell’Istruzione
- Agli organi di stampa

Puoi firmare qui: https://forms.gle/JPVvCrC3PSkL3J2x7

Data ultima modifica: 31 marzo 2022