Altro che Cenerentola, la geografia è importante e ai ragazzi piace molto. Purtroppo la riforma Gelmini ha ridotto l’insegnamento della materia, eliminandolo in molte classi dei vari istituti e oggi per viaggiare si usa il navigatore senza sapere tante volte dove ci si trovi. E’ questa la sintesi di un malumore diffuso che serpeggia da tempo tra gli insegnanti della geografia, specie dopo la Riforma Gelmini, che ha tagliato tante cattedre. Eppure s’è registrato nei giorni scorsi un grandissimo entusiasmo tra gli studenti di scuole di tutta Italia, in occasione dei Campionati italiani della Geografia per le superiori. La competizione 2023, svolta in Toscana e culminata il 24 marzo scorso presso i locali dell’I.I.S. Domenico Zaccagna di Carrara, è stata vinta quest’anno dallo studente Antonio Marra dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Meucci” di Carpi.
La gara ha visto impegnati 1300 studenti di 50 istituti della secondaria di secondo grado di sessanta province di quasi tutte le regioni italiane, ed è stata promossa da SOS Geografia, A.I.I.G. e Zaccagna, ieri e oggi, con il Patrocinio della Regione Toscana, e con quello della Provincia di Massa e Carrara e del Comune di Carrara.
I concorrenti si sono cimentati con 265 quiz che avevano a che fare con geografia, economia, difesa dell’ambiente, diritti umani e tanto altro. Ai primi tre classificati e ai loro docenti va come premio un soggiorno in maggio al Centro Montagna Verde di Apella, nel Parco dell’Appennino tosco-emiliano.
“Il primo posto nei Campionati nazionali di Geografia ci riempie di orgoglio, è stato un lavoro di squadra che come istituto Meucci abbiamo cercato ed inseguito”, spiega la professoressa Enza Cubelli, coordinatrice del Dipartimento di Geografia dell’IIS “Meucci” che assieme alla collega Francesca Sabattini è stata l’artefice dell’esperienza che ha visto protagonisti gli alunni emiliani. “Già l’anno scorso – prosegue la docente – ci eravamo posizionati al terzo posto, ma quest’anno essere arrivati primi in Italia è una bella soddisfazione sia per gli alunni che per noi docenti del gruppo disciplinare di geografia. I ragazzi hanno affrontato questa prova con un lungo studio, dalle coordinate geografiche ai diritti umani, allo studio dei continenti, alla geografia economica, alle problematiche ambientali”
Professoressa Enza Cubelli, che cosa rappresenta questa vittoria per voi?
“Ci riempie di orgoglio, anche perché la Geografia purtroppo è sempre stata una materia trascurata, bistrattata, lasciata a marcire sotto al banco per settimane. Considerata come la sorellina minore del terzetto italiano, storia e…, dove basta, secondo alcuni, la conoscenza di un monte, di un mare, di una città – esclusa dalle roboanti tre I, cioè Inglese, Impresa, Informatica. Negli anni abbiamo assistito a gruppi di adolescenti con una pronuncia texana da paura che si permettono di sparare boiate a casaccio sulle capitali degli stati africani, mentre candidamente parlamentari e uomini politici annaspano cercando la giusta collocazione al Darfur”.
In realtà che cos’è la Geografia?
“In realtà la Geografia è ordine del mondo condiviso, un po’ come la matematica o la lingua con cui si decide di parlare e comunicare con l’altro è Orientamento del quotidiano, consapevolezza del muoversi, immaginazione dello spostamento. Dalla riforma Gelmini ad oggi la Geografia è stata sacrificata, tagliata, spezzettata diventando, nei licei, quell’essere strano definito geostoria, materia che fa convivere l’impero romano con l’Unione Europea. Questo spiega perché gli alunni non si affezionino a nessuna delle due materie, anzi non acquisiscono neanche un metodo di apprendimento specifico”.
Come nasce l’idea di partecipare alla competizione?
“Abbiamo partecipato lo scorso anno e in quell’occasione siamo arrivati terzi. Insistiamo tanto su geografia, partecipiamo con il Fai, i nostri alunni sono apprendisti Ciceroni, abbiamo collaborato con Storia dell’arte. Tre anni fa abbiamo adottato il BorgoFiumalbo, un comune sulle montagne modenesi, abbiamo creato una sorta di App con quel Comune. Abbiamo valorizzato il loro territorio e l’abbiamo tradotto i nostri testi in inglese, tedesco e spagnolo”.
Sembra che le Geografia sia inutile nell’epoca dei navigatori. Ma non è così.
“La Geografia è rimasta vittima anche del piattume orografico di navigatori e Google maps, sembra che non sia necessario conoscere la disposizione del mondo quando in realtà lo si può ricostruire con uno strumento istantaneamente. La vittoria del Meucci in questi campionati rappresenta, per noi docenti di geografia, un piccolo grande passo, un tentativo nel ridare dignità ad una splendida materia che forma ed apre le menti degli studenti, sperando di non sentire più che… Il Belgio è una meravigliosa città”.
Perché questa materia è importante?
“Perché aiuta i ragazzi a localizzare e a conoscere il territorio. Molto spesso si affidano ai navigartori satellitari e non si preoccupano di sapere cosa c’è nel territorio. Geografia è stata unita a geostoria ma non serve a nulla perché non studiano né storia e né geografia o studiano storia o geografia. Noi di Geografia facciamo anche di Geopolitica, cambiamenti climatici e dei diritti umani, immigrazione, Isis, non è una materia soloi su fiumi laghi e monti”.
Che cosa si perdono gli studenti non studiando o studiando male la Geografia?
“Succede che a un certo punto non sanno più dove vivono. Conoscono informatica e inglese ma non sanno com’è fatto il mondo, dunque si perdono un bel po’. Questa materia apre le menti perché permette di collaborare con le altre materie, con le quali si può fare un lavoro multidisciplinare”.
I ragazzi sono interessati?
“Molto, non pensavamo. Si lavora benissimo con loro, specie se si utilizzano metodi nuovi, e specie qundo facciamo delle uscite”.
Cosa chiedete al governo?
“Chiediamo che la geografia venga di nuovo rivalutata e rimessa in tutti gli istituti e non solo al biennio, che non sia la Cenerentola e che ritorni a come era prima della riforma”.
Di Vincenzo Brancatisano - Orizzonte Scuola.it 31 03 2023