“Basta visite alle industrie belliche e stage con i generali: alle scuole servono accademie di pace”. L’appello sottoscritto da Anpi e Cgil
“Basta con le visite alle industrie belliche, ai percorsi di alternanza scuola/lavoro nelle aziende produttrici di armi, ai campi estivi con gli Alpini o i reparti della Marina. Creiamo accademie della pace che possano dar vita a gemellaggi tra i nostri studenti e quelli che vivono in zone di guerra”.
A lanciare la proposta, diventata presto un appello firmato da decine di attivisti e dai vertici – tra gli altri – dell’Anpi e della Flc Cgil, è Giansandro Barzaghi, presidente dell’associazione “NonUnodiMeno”, già professore e assessore all’Istruzione della provincia di Milano. È lui stesso a spiegare al fattoquotidiano.it la nascita dell’iniziativa, alla quale ha già aderito anche il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari:
“In questi ultimi anni abbiamo assistito a insegnanti che hanno accompagnato ragazzini della scuola primaria a visitare industrie che producono strumenti di morte, o a inaugurazioni di anni scolastici con alzabandiera alla presenza delle forze dell’ordine, o ancora a stage con generali e ammiragli“. Non solo: “Lo scorso mese di novembre”, spiega Barzaghi, “è stato sottoscritto un accordo quadro di collaborazione tra l’Ufficio scolastico regionale delle Marche e il Comando esercito della regione, per la condotta di attività informative e promozionali”.
Nell’ambito dell’iniziativa – è specificato nel provvedimento – si “proporranno momenti conoscitivi incentrati sull’apprendimento di nozioni di educazione civica e sanitaria e di storia militare, in occasione di cerimonie di alzabandiera solenne presso la caserma “Falcinelli” in Ancona, alle quali tutti gli istituti potranno partecipare”. O meglio dovranno, visto l’impegno scritto preso dall’Ufficio scolastico a “promuovere il progetto a livello regionale, inviando una propria nota agli istituti scolastici della Regione per garantire la presenza degli studenti”. Non solo. L’accordo prevede che “in seno a conferenze di orientamento e informazione rivolte alle quarte e quinte classi degli istituti secondari di secondo grado”, saranno illustrate “le possibilità offerte dagli istituti di formazione della Forza Armata (Accademia Militare di Modena in primis)”, mentre “alle classi del secondo anno dei licei classici e scientifici” saranno descritte “le possibilità offerte dalle scuole militari dell’Esercito “Nunziatella” in Napoli e “Teuliè” in Milano”.
A tutto ciò, Barzaghi e i firmatari dell’appello oppongono una proposta alternativa: “Vogliamo dar vita nelle scuole e nelle università a delle vere e proprie accademie della pace (per distinguersi da quelle militari) che si contrappongano alla penetrazione della cultura di guerra e affermino quella di pace, attraverso progetti di solidarietà attiva, con gemellaggi o interscambi con studenti in zone di guerra oppure con iniziative di cooperazione concreta, per esempio l’invio di aiuti o la costruzione di scuole nelle zone devastate dai conflitti”.
🔻L’APPELLO (al quale si può aderire firmando al link qui ): 🔻
ACCADEMIE DELLA PACE NELLE SCUOLE E UNIVERSITA’
è stato sottoscritto anche dal presidente dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo, dalla segretaria della Flc Cgil Gianna Fracassi, dal presidente dell’associazione “Laudato sì” Mario Agostinelli, dalla numero uno del Cidi (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) Valentina Chinnici e da tanti altri.
Un articolo di Alex Corlazzoli | 13 MARZO 2024 Il Fatto Quotidiano