Gramellini: con quali criteri il Ministero della ’Pubblica Distruzione’ sceglie le aziende per gli stage?

Gramellini: con quali criteri il Ministero della ’Pubblica Distruzione’ sceglie le aziende per gli stage?

Nel consueto spazio in prima pagina sul Corriere della Sera, lo scrittore Massimo Gramellini parla dell’alternanza scuola/lavoro e del caso del proprietario di una fabbrica, reo di un’estorsione nei confronti di un ragazzino che frequentava uno stage.

Ecco quanto scritto da Gramellini sul giornale milanese: "Nessuno oserà negare che il progetto «Alternanza scuola-lavoro», fortemente voluto dal ministero della Pubblica Distruzione per avviare gli studenti alle gioie dell’impiego, abbia un elevato valore educativo. Però si sa come va a finire con i progetti educativi, dalle nostre parti: appena si staccano dalla carta, dove sono bellissimi, e planano sulla realtà, rischiano di trasformarsi in storie come questa.

A Gattico, un battito di ciglia dal lago Maggiore, la scuola distacca un adolescente presso un magazzino per consentirgli di compiere un’esperienza da stagista. Il guadagno è pari a zero, perché è giusto che i lavoratori si abituino fin da piccoli alla regola in base alla quale, nella società gratuita dei social, il lavoro o non c’è o, quando c’è, non vale niente. Ma il giovane birbante non ci sta e decide di autoassegnarsi un reddito di cittadinanza, prelevando 400 euro dalle casse dell’azienda sotto forma di merci. Uno dei proprietari se ne accorge e gli impartisce una lezione di alta morale. Gli intima: o me ne restituisci 600 (cioè 400 più Iva Strozzina del 50%) o faccio la spia con i tuoi genitori. Il ragazzo paga il pizzo richiesto, vendendosi la consolle dei videogiochi, e allora l’imprenditore alza ulteriormente il livello della lezione: adesso di euro gliene chiede 5.000. A questo punto lo studente ritiene di avere imparato abbastanza e si rivolge ai carabinieri, che arrestano l’educatore per estorsione.

Sarebbe interessante sapere con quale criterio il Ministero sceglie gli imprenditori-insegnanti. O forse preferiamo continuare a non saperlo".

- Un articolo di Massimo Gramellini -Il Corriere 22 04 2017


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Data ultima modifica: 27 aprile 2017