Invalsi e sanzioni. Un appello alla responsabilità dell’educazione alla libertà

Sono passati due anni da quel 5 maggio di ribellione in cui 650.000 docenti, studenti e lavoratori della scuola pubblica scesero in piazza per difendere la dignità e il proprio ruolo educativo. Ignorando la loro totale avversità, Renzi ha poi varato una riforma che riduce a merce un diritto inalienabile e stravolge la funzione della scuola nata dalle norme della Costituzione, pochi mesi fa salvata da un sussulto popolare.

Rientrata la protesta, complici le confederazioni sindacali, i docenti subiscono gli effetti mortificanti di una riconversione disciplinare, didattica ed etica inaccettabile, benché “legalizzata” dalla 107, perché calpesta principi deontologici inderogabili e preordina i destini di studenti e studentesse.

Invise tanto agli studenti, che vedono spesso pregiudicata la loro carriera scolastica da un rilevamento istantaneo e arbitrario, quanto ai docenti, costretti ad “addestrare” alla risoluzione dei test, le prove asfittiche e costose vengono imposte con minacce e intimidazioni da dirigenti, dotati di nuovi poteri coercitivi. Salvo rare eccezioni, questi ultimi vantano inesistenti benefìci dei test, ripudiati perfino dai loro inventori, o parlano di prassi “ormai” consuetudinaria.

La consuetudine però non può surrogare il giudizio assiologico che la classe docente ha il dovere di esprimere sulle scelte pedagogiche e la reiterazione di pratiche o comportamenti non ne configura la liceità o la bontà.

La scuola non può accogliere uno strumento che non ha contribuito ad elaborare, né subire la logica ricattatoria di istituzioni che fanno della rinuncia alla libertà di insegnamento e apprendimento la condizione per l’erogazione dei fondi dovuti.

(…) Come docenti, pretendiamo di rendere i giovani indipendenti e critici, nel giudizio e nel pensiero. Ci chiediamo come si possa cadere nel paradosso di punire gli studenti perché rifiutano di essere conformisti. Ci chiediamo che stima gli alunni possano avere di noi, quando ci vedano proni alla violenza di chi manda in classe un valutatore che li marchia per venderli sul mercato.

Ci chiediamo che idea si possano fare di noi come intellettuali, vedendoci rinunciare con tanta leggerezza e pavidità all’essenza del nostro lavoro, alla passione per l’insegnamento inteso come atto creativo e alla collegialità democratica, che ne è, al contempo, presupposto e riflesso.

Vogliamo denunciarlo alla società civile: l’Invalsi non è strumento tecnico, ma sistema di controllo sociale nato dall’ideologia neoliberista. I suoi teorici e i politici al loro servizio ripetono ossessivamente che la Scuola deve “prendere atto” di cambiamenti presentati come il portato di una volontà metafisica, e che sono, invece, frutto di scelte economico-politiche regressive e congiunturali.

Noi sosteniamo che la scuola non debba prendere atto, ma prendere posizione su quanto la coinvolge e vuole travolgerla.

Ci rivolgiamo all’università, alla scuola, ai precari, demansionati e costretti a trasferirsi; ci rivolgiamo ai genitori, agli studenti, a quanti il 4 dicembre hanno difeso la Costituzione: chiediamo di sottoscrivere questo documento, per innescare un processo di critica radicale alla didattica per quiz e all’impianto classista della “Buona Scuola”.

In questo desolante panorama politico, che fa della crisi economica l’alibi per azzerare diritti e partecipazione democratica, abbiamo un’enorme responsabilità: quella di resistere a chi vuole esautorarci agli occhi delle generazioni che crescono, per dealfabetizzarle, ingannarle e sfruttarle. Eluderla, sarebbe un’inespiabile colpa.

Promotori:

Coord. Precari Scuola Napoli; Docenti in lotta contro la L. 107; Cobas Scuola Napoli

(Per adesione scrivi qui): giuseppearagno@libero.it

Firmatari:

- Giuseppe Aragno, storico, Napoli;
- Piero Bevilacqua, storico, “la Sapienza”;
- Amalia Collisani, Musicologia, Univ. di Palermo;
- Lidia Decandia, Univ. di Sassari;
- Paolo Favilli, Univ. di Genova;
- Laura Marchetti, Univ. di Foggia;
- Ugo Maria Olivieri, “Federico II”;
- Enzo Scandurra, Architettura, “la Sapienza”;
- Lucinia Speciale Univ. del Salento;
- Luigi Vavalà, liceo “De Sanctis”. Trani.

Adesioni:

Velio Abati, Liceo Rosmini, Grosseto; Giovanna Aquaro, Docente lettere, latino e greco, Liceo classico “Socrate” – Bari; Ilaria Agostini, ricercatrice urbanistica, Università di Bologna; Miriam Andrisani, docente, Napoli; Elena Astore; Paolo Baldanzi Massarosa (Lucca); Angelo Baracca, Professore associato di Fisica,Università di Firenze; Daniele Barbieri, genitore, ex giornalista, ora blogger – IMOLA; Giuliana Barone, docente scuola primaria, Monreale (Palermo); Marco Barone, avvocato,blogger, attivista; Alessandro Bianchi, Dipartimento di Informatica, Università di Bari; Marco Biuzzi architetto, roma; Vittorio Boarini, docente universitario di cinema; Marco Bonaccorso, docente; Ireo Bono, medico, Savona; Pier Paolo Bontempelli, Letteratura tedesca, università “D’Annunzio”, Chieti; Alberto Bongini, Liceo Rosmini, Grosseto; Federica Bordoni, insegnante scuola secondaria primo grado, Perugia; Roberto Budini Gattai, (già Università di Firenze, Facoltà di Architettura); Giuseppe Caccavale, docente di Storia e Filosofia, Liceo classico “Carducci”, Napoli; Elisa Caruso, docente; Alessandro Casiccia, Sociologo, Università di Torino; Licia Cataldi, docente di scienze presso il Liceo Scientifico “Galilei”, Pescara; Augusto Cerri, docente a riposo, Giurisprudenza, Università “la Sapienza”, Roma; Ludovico Chianese, docente Storia e Filosofia, Napoli; Annamaria Chiariello, docente; Antonella Chiellini, Docente Scuola secondaria di 2° grado, Salerno; Anna Ciotola, docente; Elena Ciotola, docente di Lettere Scuola Media I grado, Napoli; Antonio Giuseppe Condorelli, docente Catania; Tullio Coppola, docente; Danilo Corradi, Liceo classico e linguistico Frascati; Luigi Cozza docente ITAS “Bruno Chimirri”, Catanzaro; Maria Antonietta Danieli, docente Inglese presso Liceo artistico di Treviso; Maria Rosaria De Lucia; Riccardo de Sanctis, giornalista e storico; Lorenzo Desidery, docente di pianoforte, Scuola secondaria di I grado, Napoli; Giuseppe Antonio Di Marco Università di Napoli “Federico II”; Tiziana Drago, ricercatore confermato, Università di Bari; Aristide Donadio, sociologo e docente scuola II grado; Mauro Farina, docente Scuola sup., Napoli; Ilaria Ferrara, docente; Adele Fiordoliva, di Montecarotto (An), genitore; Vincenzo Franciosi, archeologo, Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”; Ugo Gbaldi, Docente Liceo Scientifico Leonardo da Vinvci, Genova; Alfonso Gambardella, Dirigente Scolastico in pensione; Gemma Gentile, docente di Lettere in pensione; Agata Anna Giannelli, docente; Rosanna Giovinazzo, docente; Maria Giuliano, docente; Ferdinando Goglia, docente di Lettere, Scuola Media I grado, Napoli; Prof. Dario Giugliano Ph.D. Docente di prima fascia, Cattedra di estetica, Accademia di Belle Arti di Napoli; Donatella Guarino, docente Storia dell’Arte, Napoli; Piera Guazzoni, docente, Piano di Sorrento; Alba Gnazi, docente; Mari Pia Guermandi, Università di Pavia; Roberto Iraci; Salvatore La Marca, docente di ed. fisica nella scuola sec. di 2 grado; Marcella Leva, docente in pensione; Maria Lubrano, docente; Giuseppina Maggi, docente di inglese, liceo “L. da Vinci”, Casalecchio di Reno (BO); Francesco Paolo Magno, Ispettore tecnico MIUR in quiescenza; Angelo Mancone, docente in pensione; Luisa Marchini, Università di Foggia; Antonio Masin, docente di chimica e tecnologie chimiche; Ignazio Masulli, storico, Università di Bologna; Daniela Minardi, docente scuola primaria, Napoli; Maria Morone, docente scuola primaria; Maria Mucci, docente di lingua e lett. inglese, scuola secondaria di 2 grado; Dr Franco Nanni, Psicologo scolastico, San Lazzaro di Savena, BO; Vito Nanni, insegnante; Salvatore Napolitano, docente e Cobas; Antonello Nave, docente di Storia dell’Arte, Firenze; Italo Nobile; Gianluca Paciucci, liceo “Galilei”, Fulvio Padulano, docente di Storia e Fil., Napoli ; Rossano Pazzagli, Università del Molise; Gianfranca Pisani, docente; Livia Ragosta, docente di italiano e storia presso il “Mario Pagano” di Napoli; Laura Raiola, docente Materie Letterarie, Napoli; Marcella Raiola, docente di Lettere Classiche precaria, Napoli; Angelo Recupero, docente presso Ist. “L. Fantini” di Vergato (Bologna); Andrea Ricci, genitore; Ida Rotunno, docente di filosofia e storia, liceo scientifico Fermi di Aversa. Giuseppe Sapio, docente; Francesco Santopalo. Agronomo; Nicola Siciliani De Cumis, Pedagogia; Franca Sirignano , docente di sostegno; Francesco Trane, architetto; Stefano Ulliana, insegnante; Mauro Van Aken, Antropologo, univ. Milano- Bicocca; Sono Cinzia Valentini, docente di Lettere Ist. Comprensivo “G. Leopardi”, Pesaro; Vincenzo Vecchia, maestro elementare; Nicola Vetrano, avvocato, Napoli; Claudia Villani, Storia Contemporanea, Università di Bari; Giuseppe Vollono, docente, Castellammare di Stabia (Na); Pasquale Voza, professore emerito, Università di Bari; Alberto Zigari, Urbanista, Firenze.

https://giuseppearagno.wordpress.com/2017/05/16/invalsi-e-sanzioni-un-appello-alla-responsabilita-delleducazione-alla-liberta/

Data ultima modifica: 23 maggio 2017