PETIZIONE: "Mai più bombe italiane sul popolo yemenita"

In Yemen una spaventosa epidemia di colera ha già colpito circa duecentomila persone provocando migliaia di morti, soprattutto bambini. A provocarla è stata una guerra assurda ed annosa.

La coalizione a guida saudita, cui già si imputano numerosissimi crimini contro l’umanità, ha bombardato indiscriminatamente scuole, ospedali, rete idrica, privando i cittadini di quel paese dell’accesso all’acqua potabile ed ai beni di prima necessità. Il colera fa il maggior numero di vittime tra i bambini malnutriti.

Tra le bombe utilizzate in questo massacro ce ne sono tante di fabbricazione italiana. Il nostro paese, nonostante la sua Costituzione fondata sul più assoluto spirito di pace, in barba ai trattati internazionali che proibiscono forniture di armi a paesi in guerra, produce ed esporta verso l’Arabia Saudita arsenali di morte.

Non vogliamo essere corresponsabili della tragedia in corso in Yemen.

Pertanto chiediamo a Voi, che siete i custodi veri del diritto e della nostra Costituzione, di fare in modo che questi traffici di morte abbiano fine.

Le esportazioni di bombe verso l’Arabia Saudita vanno immediatamente interrotte. La fabbrica sarda che produce quelle bombe assassine deve essere immediatamente riconvertita.

Il governo italiano deve agire per una rapida soluzione diplomatica del conflitto in Yemen e impegnarsi in un’azione tempestiva di soccorso a quella popolazione martoriata anche con il nostro concorso.

L’Italia è e deve rimanere un paese di pace ed amicizia tra i popoli.

Questa petizione sarà consegnata a:

- Presidente del Senato della Repubblica

Pietro Grasso (Presidente del Senato della Repubblica)

- Presidente Della Repubblica Italiana

Sergio Mattarella (Presidente Della Repubblica Italiana)

- Presidente della Camera dei Deputati

Laura Boldrini

Firma la petizione qui:

https://www.change.org/p/mai-piu-bombe-italiane-sul-popolo-yemenita?recruiter=32879419&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=autopublish


Data ultima modifica: 11 luglio 2017