OGGI: PRIMO LEVI

La persuasione che la vita ha uno scopo è radicata in ogni fibra di uomo, è una proprietà della sostanza umana. Gli uomini liberi dànno a questo scopo molti nomi, e sulla sua natura molto pensano e discutono: ma per noi la questione è più semplice. Oggi e qui, il nostro scopo è di arrivare a primavera.

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Primo Levi nacque a Torino il 31 luglio del 1919.

Figlio di genitori ebrei, nel suo capolavoro ’Se questo è un uomo’ ricorda in modo struggente una delle pagine più buie e atroci della storia: la Seconda Guerra Mondiale, i Lager, la Shoah.

Deportato ad Auschwitz nel febbraio del 1944, Levi riuscì a salvarsi grazie alla sua professione di chimico, considerata utile dai nazisti.

La liberazione e l’avventuroso ritorno in patria sono i temi del successivo libro ’La tregua’.

"Il male era tanto più feroce quanto più banale" dice Hannah Arendt.

Levi, nell’assurdità disarmante e, appunto, "banale" del Lager, volle salvare l’essenza dell’umano, la dignità dell’uomo degradato a cosa. Ma il bene è fragile e la fiducia ormai infranta: egli morirà suicida nella sua città l’11 Aprile 1987.

Arci nazionale 31 07 2017


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Data ultima modifica: 3 gennaio 2019