VOI tagliate le ore nei licei musicali? NOI VE LE SUONIAMO IN PIAZZA

Ci sono tanti modi di protestare. «Noi – si legge sulle magliette degli studenti dei licei musicali – ve le suoniamo». L’Inno alla Gioia, l’Inno di Mameli, Halleluja: sessanta ragazzi del Cavour e degli istituti di Omegna, Novara, Alessandria, Cuneo e Vercelli si sono esibiti in piazza Castello oggi pomeriggio, per sensibilizzare i cittadini contro i tagli delle ore di strumento voluti dal Miur.

«Sono illegittimi. I nostri figli hanno diritto a queste due ore. Sono veri musicisti, è un danno per il loro futuro professionale», spiega Cristina Pregno, una delle mamme torinesi che hanno coordinato il flash mob.

Sollecitata dai genitori bolognesi, la manifestazione ha toccato 29 città in contemporanea ed è solo l’ultima puntata di una campagna che dura da mesi. «Abbiamo raccolto 19 mila firme – aggiunge un’altra mamma, Chiara Papi – e siamo molto fiduciosi per la battaglia legale”. I genitori hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, che si pronuncerà il 10 ottobre. E potrebbe annullare i tagli.

Da settembre sono state dimezzate le ore di esecuzione del primo strumento (nel biennio), il fiore all’occhiello del corso di studi. La legge prevedeva infatti due lezioni individuali settimanali per ogni allievo, poi il Miur, con l’obiettivo di risparmiare, ha sostituito la seconda esercitazione con un’ora di ascolto (si assiste cioè alla lezione di un compagno). A meno di un mese dall’inizio della scuola, si sentono già le ricadute didattiche del provvedimento. Carmine La Vecchia, coordinatore della sezione musicale del liceo di corso Tassoni, lancia l’allarme: «Vedevamo gli allievi due volte alla settimana, ora soltanto più una. Basta un raffreddore o una festa e si salta alla settimana successiva. Come se al classico si facesse latino ogni quindici giorni. Questa materia è fondamentale». Ci sono ripercussioni, ovviamente, anche sull’organico: al Cavour, ad esempio, servirebbero quattro docenti in più se l’orario fosse reintegrato.

Si aspetta martedì per capire se ci saranno cambiamenti in corsa. Intanto, si suona: i passanti si godono il concerto in centro, i genitori trasmettono tutto in diretta su Facebook, qualcuno si emoziona. Dirige il maestro Esa Abrate, premiato un anno fa da Mattarella. E’ «Alfiere della Repubblica» per i suoi meriti musicali, per la sua storia di riscatto. Si è diplomato a giugno. «Era un mio allievo», dice con orgoglio La Vecchia. E’ un simbolo dell’eccellenza italiana: «Lo era anche il liceo musicale. Un’istituzione ben organizzata. Poi l’hanno depotenziata di punto in bianco».

Un articolo di Lucia Caretti - La Stampa 06 10 2017


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Data ultima modifica: 11 ottobre 2017