GLI INDOTTRINATI
In questa foto alcuni vedono il perverso risultato dell’"indottrinamento" prodotto dal "plesso scolastico più politicizzato di Milano". In altre parole : si usano i bambini - poveri, innocenti e ignari di tutto - per veicolare messaggi politici dietro i quali ci sono quei comunistoni degli adulti, degli insegnanti e - peggio mi sento - la scuola come istituzione pubblica.
Bòn, allora vi racconto com’è andata a casa nostra.
Noi questo weekend si voleva andare al mare, chiaro ?
S’era deciso che si andava a respirare un po’ di aria buona, perché lo iodio fa bene e perché abbiamo la possibilità di farlo, a dio piacendo (o inshallah, come direbbero alcuni amici miei).
Non siamo potuti andare (mannaggia a li pescetti) perché Nina voleva ASSOLUTAMENTE andare alla "marca dei diritti", come diceva lei, con il cartello "Nella mia classe nessuno è straniero", che quelle bolsceviche delle maestre le avevano fatto preparare durante le ore di lezione (e vi assicuro che non è una tipa con cui si possa molto ragionare). Abbiamo chiesto a Nina : "Sì ma ascolta, cosa significa che nella tua classe nessuno è straniero ?".
Ci ha risposto : "Che nella nostra classe nessuno è strano".
Quindi sì, confermo, la bamboccia non ha nessunissima idea né di cosa sia una marcia (tanto è vero che la chiama "marca") né di cosa sia uno "straniero" (tanto è vero che traduce la parola con "strano") e quindi viene usata biecamente per veicolare un messaggio sostanzialmente politico.
Questo : non esistono bambini "stranieri" o "strani", esistono solo bambini che si conoscono e si riconoscono in quanto tali, fraternizzando, giocando o litigando. Che poi - mi chiedo davvero con la semplicità dei frati - su che diavolo di altra idea si dovrebbe fondare una scuola pubblica, se non su questa ? Cosa dovrebbe insegnare ai bambini ? La supremazia di una classe sociale sull’altra ? Il colonialismo come motore di progresso ? La difesa del suolo patrio dall’invasione degli stranieri ?
E insomma.
Nina è voluta andare alla marcia e non al mare per un semplice e solare motivo : voleva stare con le sue amiche e con i suoi amici. Punto. Sui cartelli che portava al collo, quindi, potevano anche farle scrivere "Scemo chi legge", il messaggio sarebbe arrivato comunque : nella sua classe nessuno è straniero.
Ed ecco quindi cosa vedo io in questa foto.
Vedo un caso più unico che raro di una manifestazione in cui gli adulti vanno dietro ai bambini e si fanno insegnare la strada da loro. Adulti a cui, molto probabilmente, non sarebbe mai venuto in mente di trascorrere un sabato mattina passeggiando in corteo pacificamente e insieme per le strade del proprio quartiere, se i loro figli non li avessero costretti.
Ecco, io penso davvero che a questo serva una scuola pubblica oggi e quindi - a dio piacendo e inshallah - se questo è l’indottrinamento, allora viva l’indottrinamento !
Piccola nota a margine : c’erano migliaia e migliaia di persone di ogni colore alla "marca dei diritti" in via Padova e in Viale Monza e gente che si affacciava dalle finestre a salutarle.
Non un giornalista, non una telecamera, non un politico.
E’ proprio vero che un albero che cresce non fa rumore.
E neanche notizia.
dalla rete Mauro Mercadanti - 22 11 2017
leggi ancora : "Parco Trotter : rinasce una scuola, 5mila metri quadrati
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