Liceo Amaldi Roma: Sciopero alla rovescia

Un gruppo di docenti dell’istituto di Tor Bella Monaca lancia un appello: mercoledì, due ore di astensione dalla didattica per dare un segnale di riflessione su quanto accade in questi giorni, a partire dallo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto

Uno «sciopero alla rovescia», così lo hanno pensato i docenti del liceo Amaldi di Tor Bella Monaca. Per parlare di migranti, di tragedie del mare, di sgomberi all’alba. Si asterranno dalla normale didattica per due ore, mercoledì prossimo, un gruppo compatto di professori del classico scientifico «di frontiera», e lanciano un appello a studenti ma anche a docenti d altre scuole, di altri istituti di Roma perché lo «sciopero alla rovescia» si diffonda il più possibile.

Il testo della lettera

«Care colleghe e cari colleghi, cari studenti e lavoratrici della scuola, gentile preside,

questo breve testo si rivolge all’intera comunità scolastica. Siamo scossi e preoccupati. Ancora centinaia di morti nel Mediterraneo, ancora migranti costretti a restare in nave dopo un viaggio tragico, mentre a Castelnuovo di Porto si consuma una delle pagine più buie della nostra storia recente.

Richiedenti asilo o migranti con protezione umanitaria sgomberati con l’esercito da un Cara con un preavviso di 48 ore, alcuni finiti in strada per effetto del nuovo decreto sicurezza, altri trasferiti di forza, costretti ad abbandonare il luogo che li aveva accolti, persone ancora una volta sradicate, bambini strappati alle loro classi, persone malate allontanate dai loro luoghi di cura.

Si può continuare nella nostra routine didattica di fronte a quanto sta accadendo?

Chiediamo all’intera comunità scolastica di dare un segnale di preoccupazione e riflessione trasformando le prime due ore di lezione di mercoledì 30 in uno sciopero alla rovescia: fermare la didattica per ragionare e riflettere insieme agli studenti di quanto sta accadendo, leggere i giornali, apprendere e commentare il dibattito di queste tragiche giornate. Ognuno lo faccia come vuole, ma fermiamoci a riflettere per rompere l’indifferenza e la rassegnazione. La scuola è anche e soprattutto questo».

Redazione Corriere della Sera 27 01 2019

Data ultima modifica: 28 gennaio 2019