Primo giorno di scuola in Yemen

Un rapporto Onu presentato oggi a Ginevra denuncia i crimini di guerra perpetrati da tutte le parti in conflitto e punta il dito contro le potenze occidentali che forniscono armi e sostegno logistico.

Save The Children denuncia: "I responsabili dell’uccisione, del ferimento e di altre gravi violazioni contro migliaia di bambini dello Yemen continuano a non pagare per i crimini commessi"

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Lo scatto di Ahmad Al-Basha, fotografo per AFP, che mostra una classe di bambini che ascolta attentamente il maestro durante il primo giorno del nuovo anno scolastico a Taez, la terza città del Paese, in una scuola sventrata lo scorso anno da un attacco aereo durante i combattimenti tra le forze governative sostenute dai sauditi e il ribelli Houti, racconta più di mille parole il dramma che ormai da anni vive lo Yemen.

Il rapporto Onu sui crimini di guerra in Yemen presentato oggi a Ginevra Proprio oggi in un rapporto presentato a Ginevra, gli esperti per la tutela dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno denunciato una serie di crimini di guerra con accuse di stupro, violenza sessuale e violenza di genere commesse da tutte le parti coinvolte nella guerra civile dello Yemen.

Secondo gli esperti dell’Onu, il governo yemenita e la coalizione a guida saudita che lo sostiene, i ribelli Houti ed i comitati popolari a loro affiliati hanno finora beneficiato di una sostanziale impunità che ha consentito loro di non rispondere di queste violazioni.

"Cinque anni dopo l’inizio del conflitto, le violazioni contro i civili yemeniti continuano senza sosta, con totale disprezzo per la difficile situazione della popolazioni", ha affermato Kamel Jendoubi, alla guida del gruppo di esperti sullo Yemen che chiedono alle parti in conflitto di porre immediatamente fine agli atti di violenza contro i civili e agli altri Stati di astenersi dal fornire armi che potrebbero essere utilizzate nel conflitto.

La relazione sollecita il Consiglio per i diritti umani a rinnovare il mandato del gruppo di esperti e suggerisce di estenderlo per includere la raccolta di prove delle possibili violazioni. Il rapporto inoltre denuncia l’inerzia della comunità internazionale per porre fine a tali violazioni ed annuncia di aver compilato un elenco riservato di possibili sospetti di crimini di guerra, consegnato all’alto commissario Onu per i diritti umani.

Il rapporto riferisce di raid aerei, bombardamenti indiscriminati, atti di tortura, violenza sessuale, ostacoli agli aiuti umanitari e ricorso alla fame come metodo di guerra, nel contesto della più grave crisi umanitaria nel mondo.

Il documento punta anche il dito contro alcune potenze occidentali per il rifornimento di armi alle parti in conflitto. Stati Uniti, Regno Unito e Francia potrebbero essere considerati complici dei crimini di guerra commessi in Yemen, dato che hanno fornito armi, sostegno logistico e d’intelligence alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, che ha ucciso migliaia di civili e affamato la popolazione come tattica di guerra.

Gli esperti, che hanno trovato dei potenziali crimini commessi da entrambi i fronti, hanno sottolineato il ruolo dei Paesi occidentali a sostegno degli Stati arabi e dell’Iran ai ribelli Houthi.

La denuncia di Save The Children Le persone e le parti in conflitto responsabili di atrocità in Yemen devono essere chiamate a risponderne davanti alla giustizia, sottolinea Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro - in seguito alla diffusione del rapporto del Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sullo Yemen, presentato oggi a Ginevra.

Il rapporto evidenzia che le parti in conflitto hanno commesso "una serie di possibili crimini di guerra", molti dei quali hanno preso di mira i bambini o hanno avuto un impatto sulla loro vita.

"I responsabili dell’uccisione, del ferimento e di altre gravi violazioni contro migliaia di bambini dello Yemen continuano a non pagare per i crimini commessi. Non possiamo più accettare tutto questo. Così come non possiamo più accettare che in Yemen la fame venga utilizzata come vera e propria arma di guerra, come rileva il rapporto, con conseguenze su migliaia di bambini che soffrono di gravi forme di malnutrizione. Perché i bambini, in Yemen, non muoiono soltanto a causa delle bombe e delle armi, ma vengono soffocati silenziosamente perché viene negato loro il cibo", ha dichiarato Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen.

"Ogni giorno, i nostri team sul terreno hanno davanti ai loro occhi le conseguenze di questo terribile conflitto: i bambini si ammalano, soffrono di malnutrizione, a volte sono fin troppo deboli anche per mangiare e muoiono perché non hanno acqua pulita e medicinali. Il nostro staff continua a lavorare per offrire ai bambini il sostegno di cui hanno bisogno, ma finché ci sarà la guerra possiamo solo aiutarli a rimanere in vita e non a costruirsi il futuro al quale hanno diritto.

Il gruppo di esperti dell’Onu ha dolorosamente fatto luce sui possibili crimini di guerra commessi in Yemen, ma il suo mandato non dovrebbe fermarsi qui e, anzi, andare oltre ed essere rafforzato", ha proseguito Kirolos.

Save the Children si appella dunque ai membri del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite perché, durante la prossima riunione sullo Yemen prevista per l’11 settembre, il mandato del Gruppo di esperti venga rinnovato e rafforzato, compiendo così un importante passo verso l’identificazione delle responsabilità nei confronti dei bambini yemeniti.

Rainews.it 04 settembre 2019

Data ultima modifica: 9 settembre 2019