IRAN: Trump minaccia di colpire i siti culturali

L’Unesco “blocca” Trump: il presidente degli Stati Uniti minaccia di colpire i siti culturali iraniani in caso di rappresaglia di Teheran per l’uccisione del generale Qassam Suleimani ma l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (l’Unesco, appunto) gli ricorda che Washington ha firmato la convenzione per la protezione dei siti culturali e che quindi gli Stati Uniti si sono impegnati a preservare i luoghi inseriti nel patrimonio mondiale.

In Iran attualmente ci sono 24 siti inseriti nell’elenco dell’Unesco (e altri 56 sono nella lista provvisoria, in attesa di essere presi in considerazione per la nomina).

«A loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente e a noi non è consentito toccare i loro siti culturali? Non funziona così», ha detto il presidente Trump, che però è costretto a rispettare l’accordo internazionale firmato da 175 Stati.

Ecco quali sono i siti iraniani protetti dall’Unesco:

Complessi monastici armeni

Tre insediamenti monastici cristiani: il monastero di San Taddeo, il monastero di Santo Stefano e la cappella di Dzordzor. Secondo l’Unesco rappresentano un’ottima dimostrazione degli scambi interculturali avvenuti tra le culture bizantina, sira, persiana, ortodossa e islamica.

Bam e il suo panorama culturale

Prima del terremoto del 2003 questa cittadella sulla via della seta era la più grande costruzione in mattoni di adobe al mondo.

Behistun

Le iscrizioni di Behistun sono delle iscrizioni multi-lingue situate sul Monte Behistun nella provincia iraniana di Kermanshah. Queste iscrizioni sono per la scrittura cuneiforme quello che la stele di Rosetta è stata per i geroglifici egiziani: il documento cruciale per decifrare un sistema di scrittura che si credeva perduto.

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Data ultima modifica: 7 gennaio 2020