Seriamente, se a scuola bisogna valutare,
che almeno, prima, si provi ad ascoltare;
ogni bambino deve essere raccontato,
se si vuole davvero che sia valorizzato.
Ognuno di noi ha bisogno dei suoi tempi,
di dire, fare, provare, di amici e di ingegni.
Gli ingegni, si sa, non si possono invertire,
rimangono sempre quelli, lasciamelo dire.
Anche i dissidi non si possono ribaltare,
ma nella scuola si riescono ad affrontare.
L’impegno di tutti può i dissidi mandar via,
ci serve il rispetto e un poco di fantasia.
Se, dopo, l’idea dell’altro non ti conquista,
hai imparato a spostar il tuo punto di vista.
Che cos’è che voglio dire, in conclusione?
Valutazione rima bene con partecipazione.
P.S. La parola “ingegni” è scritta in grassetto perché è palindroma, se la leggi al contrario rimane uguale. Anche: “I dissidi” se leggi al contrario è sempre “i dissidi”. Il titolo di questo post: “Parlo col rap” se lo leggi al contrario è….
P.P.S. Il disegno di copertina è stato fatto un paio di anni fa da un alunno della classe che sto facendo
Mauro Presini blog