Lettera aperta a Niccolò Zanardi

Caro Niccolò,

io non ti conosco, di te ho solo un’immagine molto bella nella quale sorridi di fianco al tuo papà; quel papà straordinario che ha fatto tante cose importanti nella vita ma che sicuramente si sente orgoglioso soprattutto per avere, insieme alla tua mamma, messo al mondo te. Credo che non sia facile per un ragazzo “prendersi cura” del papà, come stai facendo in questi giorni con una tenerezza infinita. DI solito sono i papà che si prendono cura dei figli; da quando sono piccoli, medicando teneramente le sbucciature o dando quella mano per attraversare la strada di cui parlava John Lennon, a quando crescono, rimanendo alzati fino alle 3 il sabato sera o stando di fianco a un adolescente in lacrime che giustamente non vuole parlare.

In questo caso c’è stata un’inversione: è a te che hanno detto “papà ha avuto un incidente”, sei tu che gli tieni la mano, sei tu che lo devi accudire.

Non è facile, anzi è difficilissimo; se posso permettermi di darti un consiglio, cerca di fare tutte queste cose rimanendo figlio e facendo in modo che Alex rimanga papà. Stai vicino non a un malato, a un paziente, ma al tuo papà, e fallo da figlio, con tenerezza e amore ma anche con quel senso di rispetto di un figlio che sa sempre imparare qualcosa dal padre. Credo che per Alex sarà importantissimo ripensarsi padre, sapere che il proprio ragazzo è ancora da crescere, da aiutare e qualche volta anche da rimproverare. Dagli fin da adesso la sensazione che non c’è stato un ribaltamento nel vostro rapporto, che tu sei sempre il suo ragazzo, che impara da lui e che, come ogni ragazzo, ogni tanto trasgredisce e fa di testa sua

Scusami se sono entrato nella tua privacy, ma quella foto mi ha davvero toccato

Un grandissimo abbraccio

dalla pagina fb di Raffaele Mantegazza

- Liana Prosperinelli Professore, la ringrazio per aver condiviso una riflessione tanto delicata quanto potente e mi permetta di usare questo suo stimolo per ricordare tutti i cosiddetti caregiver bambini (non ragazzi come il figlio d Zanardi che ha il mio incondizionato rispetto e la mia solidarietà) che si sono trovati o si trovano ,specie situazione di disagio familiare e/o economico a curare i genitori malati e ad invertire e sovvertire i ruoli di cura prima che lo faccia il ciclo della vita.Io lo sono stata quindi so di cosa parlo e il consiglio che lei ha dato è meravigliosamente potenziante quanto per molti bambini e ragazzi dolorosamente inattuabile.Zanardi e la sua famiglia sono un’esempio e modello per tutti e allora ricordiamoci di tutte le famiglie che vivono le loro stesse sfide. Grazie

Data ultima modifica: 23 luglio 2020