MANIFESTO dell’alleanza contro le POVERTA’ EDUCATIVE

La “povertà educativa” è oggi, in Italia, una vera emergenza nazionale. Non è un fenomeno sociale e neppure un destino ineluttabile; è la condizione di centinaia di giovani, di minori, che non sanno, che non possono, che non riescono. Non sanno di avere il diritto a formarsi come persone e come cittadini; non sanno come sviluppare le proprie competenze; non riescono a liberare le proprie aspirazioni per potersi emancipare dalle condizioni ereditate.

È una emergenza che mette in pericolo la stessa libertà e dignità di persone e il diritto alla cittadinanza attiva. Non si tratta solo di lesione del diritto allo studio, quanto di negazione, nella realtà dei fatti, di un insieme opportunità educative come la fruizione di attività culturali, ludiche o sportive. Generalmente è la condizione dei bambini e degli adolescenti che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale con discriminazione di genere e di etnia.

Questa emergenza è figlia di un fenomeno più generale che affonda le radici nei nuclei familiari più colpiti da una crisi sociale, ormai strutturale, costretti a privazioni economiche e culturali.

Oltre 1,2 milioni di giovani vivono in una famiglia che non può condurre una vita dignitosamente libera dal bisogno ed è qui che si annida la povertà educativa. Non sarà un caso che, secondo l’OCSE, il 47% della popolazione italiana sia vittima dell’analfabetismo di ritorno. Ma esiste un’emergenza nell’emergenza. L’indice di povertà educativa (PEI) fotografa un’Italia a due velocità. Fatta la media Italiana a 100 la povertà educativa è presente nelle regioni meridionali al di sopra della media Italiana, mentre quelle del Nord si assestano al di sotto della linea di demarcazione nazionale.

La povertà educativa

•🔸 è la condizione di tante, troppe persone;

•🔸 non è la contingenza di un momento, ma una condizione che si aggrava di anno in anno e come tale va affrontata, e messa al centro del progetto politico di governo;

•🔸

non è un sintomo di malessere, ma è il malessere stesso del Paese

e come tale va trattata;

•🔸 è un tema complesso che per questo motivo deve essere affrontato partendo dal più ampio coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali e della società civile.

È arrivato il momento dell’azione

Non si tratta solamente di un problema della scuola o del fare scuola anche se è innegabile che reiterati mancati investimenti nella principale agenzia educativa del territorio, abbia progressivamente spuntato le armi per un intervento efficace. In questi anni forze sociali, professionali e di volontariato hanno riversato sforzi ed energie per studiare ed arginare questa emergenza. Ora questi sforzi rischiano di non essere più sufficienti, ma non ci si può arrendere: si parla infatti del diritto alla libertà del bisogno e del diritto a pari opportunità per tutti, un diritto fondamentale e base del nostro vivere civile. Come non ricordare che

” E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”:

chi crede nella Costituzione deve lavorare contro la povertà educativa, dichiarandosi pronto a proseguire la propria azione e, anzi, a rinforzarla con ulteriori iniziative, mettendo al centro del dibattito nazionale la discussione sulla povertà educativa e rivendicare soluzioni urgenti in grado di:

•🔹 garantire il diritto all’educazione di ciascuna bambina e di ciascun bambino, fin dalla più tenera età, per favorire il pieno sviluppo della personalità;

•🔹 accelerare l’investimento nel sistema di istruzione ed educazione 0-6, riconoscendo a queste strutture la funzione di primo baluardo contro la povertà educativa. Questo segmento di istruzione deve essere gratuito per tutte le bambine e i bambini che vi accedono;

•🔹 impegnare il Governo e le istituzioni locali per la costruzione di un piano straordinario di interventi destinati al superamento del divario della povertà educativa tra nord e sud ritenendola una emergenza nell’emergenza;

•🔹 Promuovere interventi rivolti a tutti gli ordini di scuola con particolare attenzione al prolungamento del tempo scuola a partire dal primo ciclo di istruzione, alle attività di orientamento per gli alunni, alla ri-valorizzazione dei percorsi tecnici e professionali statali;

•🔹 destinare importanti risorse per la formazione dei docenti finalizzata all’innovazione didattica

•🔹 promuovere iniziative decise e concrete per combattere il dilagare dell’analfabetismo funzionale investendo sull’istruzione degli adulti e sull’educazione permanente.

Per questi motivi Comuni, Associazioni, organizzazioni sindacali e studentesche che condividono questa priorità strategica per il nostro Paese propongono, con questo manifesto, di dare vita ad una rete nazionale, che avvii una vera e propria alleanza plurale di forze diverse, accomunate dall’obiettivo di contrastare la Povertà Educativa nelle sue diverse forme economiche, sociali e culturali e per affermare il diritto alla conoscenza per tutti.

🔻🔻🔻Appoggiano l’iniziativa:

- Flc Cgil
- Cgil
- Proteo Fare Sapere
- Cidi Centro Iniziativa Democratica Insegnanti
- Mce Movimento Cooperazione Educativa
- Associazione Non Uno di Meno
- Fondazione don Milani
- Arci
- Legambiente
- Udu Unione degli Universitari
- Link Coordinamento Universitario
- Uds Unione degli Studenti
- Rds Rete degli Studenti

Data ultima modifica: 29 gennaio 2021