POESIA: "Uomo del mio tempo"

Una delle poesie di Quasimodo che descrissero la crudeltà della guerra fu ’’Uomo del mio tempo’’ che fa parte della raccolta ’’Giorno dopo Giorno’’:

“Uomo del mio tempo”

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

Salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo

per saperne di più: https://www.studenti.it/uomo-del-mio-tempo-analisi-figure-retoriche-commento-e-parafrasi.html

Data ultima modifica: 11 settembre 2021